TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Albero genealogico record a Fano: “200mila parenti"

L’imponente lavoro di ricerca del fanese Roberto Piccioli, iniziato quasi 40 anni fa. "Ho trovato legami con Papi e assassini. E pure il grande Tiziano"

Roberto Piccioli, di Fano

Roberto Piccioli, di Fano

Fabo, 11 luglio 2023 – Grazie a un imponente lavoro di ricerca partito quasi 40 anni fa, dapprima limitato a due paesini lontani tra loro (ovvero Mondolfo e Valle di Cadore, in provincia di Belluno) poi allargatosi ad altri paesi vicini, oggi gli abitanti di quelle due vallate possono ritrovare i propri antenati, verificare se l’origine della famiglia si può far risalire a quei luoghi e stabilire persino i legami di parentela con le altre famiglie del circondario. E’ consultabile gratuitamente sul sito www.piccioli.com l’albero genealogico realizzato dal fanese Roberto Piccioli, che al momento annovera 200.071 persone, tra gli antenati suoi e quelli di sua moglie Marzia Agnoli. Tra tutti questi "parenti" ci sono tantissime persone comuni ma anche un papa, cardinali, diversi vescovi e pure ladri e assassini, cui è stata negata la sepoltura in terra consacrata.

Nato nel 1945 a Fano, dove è stato apprezzato medico diabetologo, da anni in pensione, Piccioli ha sposato nel 1970 Marzia, professoressa di matematica in numerose scuole medie del territorio, nata da Lino Agnoli (1897-1968), medico condotto di Valle di Cadore. Insieme hanno avuto tre figli (Federico, Massimiliano e Rodolfo) e due nipoti. "Ho cominciato le mie ricerche nel 1984 subito dopo la morte di mio padre - racconta il dottor Piccioli -, perché mio padre aveva due genitori entrambi con lo stesso cognome, che non erano parenti. Infatti quando si sposarono non era stata chiesta nessuna dispensa dal vescovo, per il matrimonio, necessaria fino al 4° grado di parentela. Mio padre diceva giustamente che sebbene non fossero parenti a memoria di nessuno, neppure dei suoi nonni, se qualcuno fosse andato alla ricerca dell’antenato comune lo avrebbe trovato". E così è stato.

“L’ho trovato intorno al 1660. Ma non mi sono fermato lì perché poi per dare ai figli una genealogia completa, ho fatto lo stesso lavoro anche nella valle del Cadore dove è nata mia moglie e lì sono riuscito a ricollegare la famiglia a Tiziano Vecellio, il pittore. Non oso dire che siamo parenti, ma una lontanissima parentela c’è". La particolarità di questo albero genealogico è dovuta al contributo del figlio Massimiliano, ingegnere, che ha curato tutta la parte informatica dove si possono fare ricerche per nomi e date.

"Senza il suo impegno il mio lavoro non potrebbe essere disponibile su internet. La particolarità di questa genealogia è che in generale trovi dei siti genealogici che sono la somma di vari alberi genealogici. Nel mio invece queste 200.071 persone sono tutte effettivamente concatenate dalla parentela. Per questo credo che sia unico al mondo". Nel 1984, quando ha iniziato la ricerca, "che continua ancora oggi con orario d’ufficio" dice, il dottor Piccioli lavorava all’ospedale di Mondolfo. "Ogni tanto il parroco del paese veniva a chiedermi il favore di visitare qualche anziano e così quando gli ho chiesto di poter accedere all’archivio parrocchiale, è stato ben contento di sdebitarsi. L’ho fotografato tutto e poi di seguito da San Costanzo a Cerasa, Mondavio, Orciano, Scapezzano… ora ho un archivio fotografico immenso di tutte quelle parrocchie. Tant’è che da molti anni non vado più in giro per archivi ma lavoro sul mio".