ANNA MARCHETTI
Cronaca

Aggressione selvaggia al Lido. Dai domiciliari al carcere

La misura disposta dopo le ripetute trasgressioni del divieto di comunicare con persone non conviventi. L’ordinanza è stata emessa dal giudice.

Una pattuglia della polizia di Stato davanti all’Arco di Augusto

Una pattuglia della polizia di Stato davanti all’Arco di Augusto

Aggressione al Lido: finisce in carcere uno dei due maggiorenni ritenuti responsabili di quanto avvenuto un mese fa ai danni di un quindicenne colpito violentemente ad un occhio con gravi conseguenze. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pesaro ha emesso nei confronti del giovane, già agli arresti domiciliari, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dagli agenti del commissariato nella giornata di venerdì.

La misura è stata disposta a seguito delle ripetute e gratuite trasgressioni del divieto di comunicare con persone non conviventi. Il 18enne, infatti, nonostante l’espresso ammonimento in udienza, ha continuato a pubblicare foto, video e messaggi sui social. Un comportamento che il Gip ha ritenuto di disprezzo verso gli arresti domiciliari espresso sia mediante atteggiamenti canzonatori ed irrispettosi nei confronti delle autorità sia con comunicazioni intimidatorie nei confronti delle giovani vittime.

Ulteriori inosservanze sono state riscontrate in occasione dei controlli e degli interventi effettuati dalle pattuglie del commissariato e dell’arma dei Carabinieri di Fano che hanno sorpreso l’indagato in luoghi non consentiti, pertinenti all’abitazione, e una in condizioni di grave deterioramento della capacità di autocontrollo del ragazzo tale da mettere in pericolo l’incolumità dei familiari conviventi. L’aggressione al Lido, avvenuta più di un mese fa, ha suscitato scalpore per le modalità con cui si è svolta, intorno alle 11.45 di un sabato sera, nella piazzetta del Lido, accanto all’edicola, e senza un reale motivo se non la frase pretestuosa "cosa c’è da guadare".

Con il trascorrere dei giorni, grazie alla mobilitazione dei genitori e dei residenti, si è capito che di episodi di minacce e soprusi se ne erano verificati altri. I genitori si sono mobilitati, fino a costituire un comitato spontaneo, e hanno chiesto incontri al Prefetto e al sindaco. Con il primo cittadino si sono confrontati anche i residenti del Lido per denunciare la presenza di ragazzi di varie età che occupavano le vie sotto casa loro, tenendoli sotto scacco.

Poi grazie alle indagini condotte dalla questura di Pesaro alla fine di marzo sono stati messi agli arresti domiciliari due 18enni ma da venerdì uno di loro è finito in carcere. L’accusa nei loro confronti è di estorsione aggravata, lesioni personali e violenza privata.