di Sandro Franceschetti
Apre la porta e si ritrova faccia a faccia col ladro, che a un certo punto si blocca, la guarda in modo minaccioso e mette la mano in una tasca, come a voler estrarre un’arma. Sono momenti da incubo quelli vissuti da Federica Aromi, 51enne di Mondavio. Tutto è successo venerdì sera, poco prima delle 19,30. "Stavo rientrando a casa – racconta la protagonista, ancora scossa -, quando aprendo il portoncino del mio appartamento ho visto la luce accesa in fondo al corridoio e subito dopo mi sono ritrovata davanti un uomo che stava uscendo dalla camera da letto. D’istinto ho iniziato a urlare ‘Chi sei?, cosa vuoi?’ e a invocare aiuto. Lui, lì per lì, mi a intimato: ‘Stati zitta, vado via’; poi, visto che io continuavo a gridare ‘chi sei, cos’hai preso?’ e intanto lo inseguivo, si è fermato di colpo, mi ha guardata in modo cattivo e ha messo una mano in una tasca, come se volesse tirar fuori qualcosa, forse una pistola o un coltello, e allora ho avuto veramente paura. In quell’istante ho sperato solo che sparisse, e per fortuna è andata così. L’ho visto schizzare sul balcone, e da lì, calandosi per il pluviale, balzare sulla tettoia dell’ingresso della palazzina e poi buttarsi a terra e correre via".
Un ladro acrobata, che sicuramente aveva fatto il percorso al contrario per introdursi nell’appartamento al secondo piano della signora Aromi, in un condominio su tre livelli (piano terra, primo e secondo) in via Raffello, a poche centinaia di metri dal centro storico. Purché ancora provata, Federica ha tutte le immagini ben chiare, compresa la figura del ladro: "Era un tipo minuto, di un metro e 65 circa, magrolino, coi capelli castano chiaro e un po’ stempiato. Intorno ai 30 anni. Dalle poche frasi che l’ho sentito pronunciare ritengo che fosse italiano, ma potrebbe trattari anche di uno straniero che vive da molto tempo nel nostro Paese".
Nei momenti precedenti al rientro della donna in casa, il soggetto ha messo a soqquadro la camera, rovesciando il contenuto di cassetti, armadio e comodini sul letto; ma dai controlli successivi è risultato che non è riuscito a sottrarre nulla. Insomma, gli sono mancati pochi minuti per impossessarsi sia di denaro contante che di gioielli. "Da questo punto di vista è andata bene – riprende Federica -, ma certo, è stata un’esperienza drammatica, di cui mi ricorderò a lungo. Non auguro a nessuno di imbattersi in ladri dentro casa. Ti rimane una sensazione di precarietà difficile da mandare via. Spero solo che la mia testimonianza possa servire a mettere in guardia la gente del posto, perché siamo sotto assedio. Ringrazi i carabinieri che sono intervenuti tempestivamente e che continuano a starmi vicino".