Fano (Pesaro Urbino), 11 febbraio 2024 – Avanti con i carri. Nonostante le condizioni meteo non incoraggianti è stata confermata la terza e ultima giornata di Carnevale di Fano con le sfilate dei carri e delle mascherate. Ieri mattina riunione al vertice per Carnevalesca, Protezione Civile e Politecnos (la società che cura la sicurezza dell’evento) al Coc, in cui grazie alle varie analisi e le proiezioni di complessi modelli matematici si è convenuto di confermare l’evento. Negli ultimi giorni, infatti, si sono moltiplicate le telefonate alle agenzie di incoming, di turisti con già il biglietto in mano allarmati dalle previsioni non ottimali. "Non ci saranno il sole e le temperature miti di domenica scorsa - spiega la presidente Maria Flora Giammarioli - ma è tutto abbastanza positivo. Quello che conta è che non ci siano né la pioggia né il vento, che possono rovinare le opere dei maestri carristi. Per il resto ci siamo confrontati anche con l’aeronautica militare per cui il Carnevale si farà”. Si comincia come sempre alle 10 con la sfilata (gratuita) del Carnevale dei Bambini e poi alle 15 gli attesi tre botti daranno il via alla terza sfilata che sarà aperta dalla madrina di questa edizione, Beatrice Venezi, che sfilerà sul carro a lei dedicato dal carrista Paolo Furlani. “Palchi e tribune sono sold out da giorni - conclude Giammarioli -. Ma poi il grosso arriva lì per lì e dipende sempre dalle previsioni del tempo. Noi restiamo fiduciosi”.
E’ nata a Lucca il 5 marzo 1990, Beatrice Venezi, ma per alcuni anni ha vissuto con i genitori a Viareggio. Ha quindi il Carnevale nel sangue fin dall’infanzia, il direttore d’orchestra madrina del Carnevale di Fano 2024 che le ha dedicato anche il Pupo. "Il Carnevale mi ha sempre divertito - racconta la Venezi -. Fin da bambina ho partecipato a quello di Viareggio, ai corsi mascherati, ai veglioni… e come tutti mi travestivo. Ma non ho una maschera preferita, perché il Carnevale viareggino è sempre stato molto satirico e più che rifarsi alle maschere tradizionali, il travestimento è legato alla contemporaneità. E’ invece la prima volta che vengo al Carnevale di Fano, di cui avevo tanto sentito parlare senza riuscire mai a trovare il modo di venire". Lo stimolo è arrivato dall’Ente Carnevalesca che l’ha scelta come testimonial dell’edizione ‘Fuori dalle righe e dagli spazi’.
Come ha accolto la notizia?
"Ho accettato perché mi sento davvero così. Fin da bambina non mi sono mai accontentata della pura spiegazione del libro. Mi è sempre piaciuto cercare altri punti di vista. Il pensiero acritico non mi è mai appartenuto. Mi ha sempre stimolata la curiosità, la voglia di informarmi in maniera autonoma, cercando anche altri punti di riferimento. Questo l’ho portato poi nel mio lavoro. Dalla banale scelta del vestiario, alla volontà di proporre una divulgazione della musica classica che fosse diversa da quella cattedratica solita, cercando di mescolare sacro e profano con un linguaggio più accessibile che comprende l’utilizzo dei social…. in un mondo che fino a quel momento ne era stato sostanzialmente al di fuori. Quindi è stato un vero onore essere scelta come madrina del Carnevale di Fano. Perché significa essere consacrati a personaggio pubblico".
La consacra anche l’imitazione di Virginia Raffaele.
"Sì, però la proposta del Carnevale di Fano è venuta prima. Avete avuto l’occhio lungo".
Si travestirà?
"Credo che verrò come me stessa e farò una bella foto col Pupo".
Recentemente è stata criticata da alcuni orchestrali a Palermo e contestata dal pubblico di Nizza. Poi arriva a Fano per la sua quarta produzione con l’Orchestra Sinfonica Rossini. Le critiche fortificano o feriscono?
"E’ sempre un piacere tornare alla testa della Rossini. Nel rapporto con i professori c’è confidenza e serenità, oltre che grande disponibilità e generosità. Mettere su in tempi serrati per le prove, un programma come quello dell’altra sera, è la dimostrazione della volontà di collaborazione e delle capacità di tutti i professori coinvolti. Le critiche quando sono costruttive servono e ne faccio tesoro. Ma quelle che ho ricevuto ultimamente non sono critiche: è una campagna mediatica di discredito organizzata per questioni di stampo ideologico. Perché si fa il mio nome per alcune istituzioni culturali. Una macchina del fango per gettar discredito su di me ed evitare che ci sia un ricambio nella classe dirigente. E’ un vecchio meccanismo politico…. a me non interessa. Se ne occupano i miei avvocati".
Prossimi impegni?
"Ho una produzione della Tosca al teatro lirico di Cagliari, alcuni concerti negli Usa e la Turandot al Colòn di Buenos Aires che è la Scala del Sud America".