Bologna, 3 gennaio 2022 - Zona gialla sempre più vicina per l'Emilia Romagna, dove la pandemia è in forte crescita trascinata dal dilagare della variante Omicron. Ma da quando? Con ogni probabilità da lunedì 10 gennaio, come da analisi degli ultimi dati Agenas sui ricoveri Covid.
L'assessore Corsini positivo al Covid: è in isolamento
A confermarlo, arrivano le dichiarazioni dell'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, facendo il punto sulle ospedalizzazioni da Covid, a margine di un incontro tenutosi al Policlinico Sant’Orsola spiega: “La zona gialla è un orizzonte molto vicino. Siamo ora un po’ sopra il livello di guardia per quanto riguarda reparti e terapie intensive. Venerdì scorso non lo eravamo e perciò siamo rimasti zona bianca. Ma se questa settimana il numero dei ricoveri dovesse aumentare ancora e non fosse proporzionale la crescita delle dimissioni, da lunedì entreremo sicuramente in zona gialla”.
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Quando si va in zona gialla
Il passaggio di una regione dal bianco al giallo avviene per il peggioramento di tre indicatori sanitari: incidenza, ricoveri ordinari e terapie intensive. Ecco le soglie: 50 casi per 100mila abitanti per quanto riguarda l'incidenza, 15% di posti letto occupati in area medica e 10% di posti letto occupati in terapia intensiva.
Ecco gli ultimi dati Agenas sui ricoveri in Emilia Romagna: terapie intensive 15% (+1%) e reparti covid 16% (+1%). La soglia di rischio dell'incidenza è stata già superata da tutte le regioni da settimane. nell'ultimo monitoaggio Iss, il valore dell'Emilia Romagna è 380 casi settimanali per 100mila abitanti.
Quali regioni si trovano oggi in zona gialla
Mezza Italia è in zona gialla da oggi, con il passaggio di altre 4 regioni: Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia.
Il totale sale così a 11, visto che erano già entrate in giallo Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Calabria e le Province autonome di Bolzano e Trento.
Per la Liguria si profila addirittura un possibile passaggio in arancione dal 10 gennaio.
Cosa cambia in zona gialla: regole
Tra zona bianca e zona gialla le differenze sono state sostenzialmente azzerate dai decreti varati dal governo nell'ultimo mese per fronteggiare la diffusione della variante Omicron.
Dal punto di vista pratico, infatti, il passaggio non cambia molto in quanto l'obbligo di mascherina anche all'aperto è già in vigore in tutto il Paese e il limite delle 4 persone al tavolo è stato superato dall'obbligo di Super green pass per bar e ristoranti.
Di fatto il passaggio in zona gialla ha il valore di avvertire la popolazione al rispetto rigido delle regole del distanziamento per evitare un ulteriore peggioramento nella diffusione dei contagi.
Contagi e vaccini in Emilia Romagna
I numeri del contagio in Emilia-Romagna "sono alti e abbiamo buona ragione di ritenere che aumenteranno ancora, perché la variante Omicron che sta progredendo come candidata a rappresentare la maggioranza della circolazione virale, in alcune regioni lo è già, è molto più diffusiva - afferma Donini - La cosa che possiamo fare, oltre che raccomandare le misure di prevenzione e i dispositivi di sicurezza individuale, è quella di continuare a vaccinare il più possibile".
Anche a Natale e Capodanno sono stati raggiunti gli obiettivi della struttura commissariale, "e questa settimana andremo ancora più su: siamo ormai oltre un milione e 400mila cittadini che hanno la terza dose e ricordo - ha aggiunto - che la terza dose protegge al 70% per il contagio e oltre il 90% per la malattia grave".
Quindi, "se è vero che la variante Omicron è meno aggressiva per le ripercussioni cliniche e questo avviene in una platea di vaccinati che aumenta, è anche vero che il 2% che necessita di cure ospedaliere su un numero molto ampio mette comunque in una situazione di criticità i nostri reparti".
Attualmente il 72% dei ricoverati in terapia intensiva, ha ricordato, sono non vaccinati, così come la metà dei pazienti dei reparti Covid dove i non vaccinati "hanno una degenza più lunga e complicata", dice l'assessore regionale alla Sanità.
Ricoveri e no vax in Emilia Romagna
Donini parla anche del tema no vax: "Noi ci occupiamo di curare tutti, curare in modo appropriato, al massimo dell'efficacia, sia coloro che sono vaccinati e coloro che non lo sono. Però ricordo che se tutti fossero vaccinati noi oggi avremmo poco più di 30 persone in terapia intensiva in tutta la regione. Non avremmo alcun problema di impatto sugli ospedali".
Donini, commentando quanto segnalato nei giorni scorsi dal dg dell'Ausl di Bologna Paolo Bordon, sui pazienti che pretendono di 'dettare' le terapie al personale sanitario. "Non abbiamo quantificato il fenomeno di queste situazioni che sono veramente grottesche e paradossali", dice.
Obbligo vaccinale
"Noi siamo d'accordo, lo abbiamo detto dall'inizio, a estendere il più possibile l'obbligo vaccinale. - continua Donini - La vaccinazione protegge, salva la vita e il sistema sanitario, che altrimenti potrebbe avere criticità importante. Come commissione salute nazionale siamo d'accordo per l'estensione del super Green pass al mondo del lavoro". "Noi siamo convocabili di ora in ora, ma diremo sempre la stessa cosa: bisogna aumentare i Green pass, aumentare le vaccinazioni, estendere l'obbligo vaccinale", ha risposto alla domanda se sia previsto un incontro sul tema col Governo"
(Ha collaborato Francesco Zuppiroli)
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