REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Zona gialla da quando in Emilia Romagna. Per Bonaccini dopo Capodanno

Il governatore e l'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini: "Siamo ancora sotto la soglia". Ma dipenderà anche dalla "velocità delle vaccinazioni". Omicron verso il 20% in regione

Bologna, 23 dicembre 2021 - Se da un lato la recrudescenza della pandemia con 2.860 nuovi ontagi oggi e dei contagi covid parrebbe spingere l'Emilia Romagna verso la zona gialla, dall'altra il governatore Bonaccini e l'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, non sembrano esserne così certi. Almeno "fino a dopo Capodanno". Colgono l'occasione, però, per fare nuovi appelli alle vaccinazioni. 

Zona gialla, cosa si può fare
Zona gialla, cosa si può fare

"Credo non andremo in zona gialla nemmeno la prossima settimana, quindi fin dopo Capodanno, perché per quanto la diffusione (del Covid, ndr) sia molto alta, siamo ancora sotto quelle soglie" previste. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ospite di 'Oggi è un altro giorno' su Rai1. "Stiamo come tutti - aggiunge - combattendo questa quarta ondata, siamo già a quasi un milione e 200mila terze dosi e per chi ha più di 12 anni verso il 92% di prime dosi e 90% di seconde. Insomma il vaccino non impedisce al virus di circolare ma sicuramente ci protegge molto di più".

"Finora siamo ancora sotto la soglia per la zona gialla -aveva detto ieri Donini -, che dipenderà dalla quantità di contagi che ci sarà con la nuova variante ma anche dalla velocità con cui vaccineremo". Così l'assessore emiliano-romagnolo interviene a proposito delle nuove restrizioni al vaglio del governo e della cabina di regia di oggi, 23 dicembre

Raffaele Donini
Raffaele Donini

Occupazione terapie intensive al 12%

Secondo Donini la saturazione dei reparti di terapia intensiva e di quelli ordinari Covid è al 12%. "Siamo sopra il livello di guardia nel primo e sotto nel secondo caso - ha aggiunto l'assessore - c'è inoltre un accorciarsi della degenza media ospedaliera che è concomitante con i giorni che intercorrono tra il contagio e la comparsa dei sintomi che porteranno all'ospedalizzazione, una coincidenza che ha fatto sì che tanti sono i ricoverati quanti i dimessi".  I due terzi dei ricoverati sono non vaccinati Nei reparti, ha spiegato Donini, i due terzi dei ricoverati sono non vaccinati e "la terza dose riduce il rischio di contagio e di malattia".

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Omicron: 10 casi in Emilia Romagna. "Ma stima del 20%"

Sono al momento appena una decina i casi di Omicron accertati in Emilia-Romagna, ma si stima che i contagi Covid con questa variante siano già oggi almeno il 20% del totale. Lo spiega l'assessore regionale alla Sanità: "Ci aspettiamo che nel giro di qualche settimana una significativa presenza della variante Omicron, così come appare nelle proiezioni fatte in mezza Europa e anche a livello nazionale", dice l'assessore, questo pomeriggio al Sant'Orsola di Bologna per una visita ai piccoli pazienti di Pediatria insieme all'arcivescovo Matteo Zuppi e alla direttrice del Policlinico Chiara Gibertoni.  "Sono in continuo sequenziamento casi sospetti di quel tipo di variante - prosegue Donini - ma non abbiamo la certezza che sia più aggressiva sul piano clinico". I pazienti affetti alla variante Omicron monitorati in regione "stanno bene- assicura Donini- non hanno per il momento comportamenti clinici diversi rispetto alle varianti precedenti. Ma questa variante è sicuramente molto più diffusiva".

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Green pass a scuola: "Servono decisioni condivise"

E sulla proposta di estendere il green pass nelle scuole, avanzata da alcuni sindaci, fra cui quello di Bologna, Matteo Lepore dice che hanno "posto con forza un tema che è quello di considerazione della popolazione vaccinata, dopodiché nessuno pensa ad azioni discriminatorie e le decisioni verranno affidate a una condivisione dei vari livelli istituzionali". "Lo scorso settembre - aggiunge - chiesi che venisse considerata la popolazione vaccinata nelle scuole non tanto per l'accesso ma, in caso di comparsa di positivi, che la popolazione vaccinata potesse restare in classe", ha ricordato Donini.