Bologna, 11 marzo 2022 - Finalmente il passaggio in zona bianca è arrivato anche per l'Emilia Romagna. Il cambio colore, che si aspettava già da almeno due settimane, sarà effettivo da lunedì 14 marzo. La comunicazione arriva dal ministero della Salute alla luce dei dati della Cabina di Regia.
Covid casi oggi, l'esperto Sebastiani: "Rapida diffusione dei contagi in tutta Italia"
Sono otto in tutto le regioni che lunedì passano al bianco: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Valle D' Aosta. La scorsa settimana erano passate in area bianca Abruzzo, Piemonte e Provincia autonoma di Trento.
Attualmente sono in zona bianca sette regioni e due province autonome: Lombardia, Piemonte, Veneto, Abruzzo, Umbria, Campania, Basilicata e Provincia autonoma di Bolzano e Trento. Restano per ora in zona gialla: Marche, Lazio, Calabria e Sardegna.
Emilia Romagna in zona bianca, Donini: "Una buona notizia"
Il passaggio sulla base dei dati settimanali validati dal ministero della Salute che indicano per la regione, l’Rt sotto l’1 e l’occupazione dei posti letto nei reparti ospedalieri sotto la soglia limite (il 10% nelle terapie intensive e il 15% dei reparti Covid ordinari).
In particolare, i dati settimanali del ministero, registrano per l’Emilia-Romagna un’incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti a 335,4, con Rt 0,72 (era 0,56 la settimana scorsa), l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva all’8% (era il 7%) e l’occupazione dei posti letto nei reparti Covid ordinari al 13% (era il 15%).
“Una buona notizia che ripaga dei tanti sacrifici che abbiamo dovuto affrontare negli ultimi mesi - commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Dobbiamo però continuare a essere prudenti, perché il Covid non è ancora sconfitto. Responsabilità personale e rispetto delle regole devono accompagnarci ancora ogni giorno per un ritorno graduale alla normalità che tutti desideriamo”.
Zona bianca: cosa cambia
In zona bianca c'è libertà di spostamento e se provvisti di Green pass rafforzato (quello che si ottiene previa vaccinazione o dopo la guarigione) non si hanno grandi limiti. Si può infatti accedere dappertutto. Le Rsa sono gli unici posti dove non basta avere due dosi o essere guariti: si può accedere accedere con terza dose oppure con due dosi più un tampone negativo.
Il sistema dei colori non comporta più molte diversificazioni di regole. È ormai diventato 'solo' un modo per capire come va l'occupazione ospedaliera e comunque decaderà a partire dall'1 aprile, ma rimarrà la zona rossa. Il 31 marzo, infatti, si concluderà la stato d'emergenza istituito nel 2020 e cambieranno sicuramente anche molte regole riguardanti li Green pass. In questi giorni si discute se abolirlo o declassificarne via via l'utilizzo.
Rezza: "Aumento casi, dopo settimane di decremento, prudenza"
"Dopo diverse settimane di decremento, il tasso di incidenza di casi Covid è tornato leggermente a salire e si fissa a 510 per 100mila abitanti. Anche l'Rt mostra una tendenza all'aumento ed è intorno a 0,83, anche se sotto l'unità. Per il tasso di occupazione di area medica e intensiva siamo al 12,9% e al 5,5% con una tendenza alla diminuzione, ma anche se vediamo un calo delle ospedalizzazioni notiamo però un aumento nel numero dei casi. Quindi la circolazione virale resta piuttosto elevata, ed è bene affrontare questa fase mantenendo comportamenti prudenti". Così il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.
Brusaferro, torna a salire la curva
C'è una inversione nell'andamento della curva epidemica in Italia: prima in decrescita e ora di nuovo in risalita. È quanto spiegato da Silvio Brusaferro, portavoce del Comitato Tecnico Scientifico dopo l'analisi dei dati riferiti alla settimana che va dal 4 al 10 marzo, messi a confronto con quelli della settimana precedente.
Il quadro europeo presenta una circolazione del virus più contenuta anche se alcuni Paesi segnalano una ricrescita della curva dei nuovi casi. Dai dati emerge che in Italia 38 anni è l'età media di chi contrae la diagnosi, 74 di chi va in ospedale, 73 di chi finisce in terapia intensiva mentre 84 è quella di chi decede. In relazione all'ultima settimana Brusaferro segnala un calo del 5,5% delle terapie intensive e del 12,9% dell'area medica. Quanto ai vaccini, "resta nell'ordine di alcuni milioni" il numero di quelli che non hanno avuto neppure una dose ("e ciò rappresenta un fattore di rischio importante"). Resta basso il numero dei bambini immunizzati mentre sono pochi i nuovi vaccinati in Italia.
Brusaferro ha anche detto: "Sta crescendo la diffusione della sottovariante Omicron BA.2, che le evidenze internazionali ci segnalano come maggiormente trasmissibile rispetto alla Omicron BA.1". La sottovariante Omicron 3, invece, sarebbe ancora poco presente sul territorio nazionale.