Viaggiare in treno, un’odissea. Mezza Italia è andata in tilt per un guasto nel Bolognese

Cancellazioni e ritardi di oltre due ore per migliaia di pendolari. Coinvolti convogli regionali e veloci. La circolazione è ripresa regolare nel pomeriggio. Estate di passione sulle linee ferroviarie.

Viaggiare in treno, un’odissea. Mezza Italia è andata in tilt per un guasto nel Bolognese

Cancellazioni e ritardi di oltre due ore per migliaia di pendolari. Coinvolti convogli regionali e veloci. La circolazione è ripresa regolare nel pomeriggio. Estate di passione sulle linee ferroviarie.

L’ennesimo guasto sulla ferrovia che attraversa l’Emilia Romagna e le Marche ha causato ieri disagi a cascata non solo per chi si muoveva fra Piacenza e Ancona, ma in tutta quella metà d’Italia che da Milano alla Puglia ha nella linea che costeggia prima la via Emilia e poi l’Adriatico la sua principale connessione.

Il guasto ha avuto luogo alle 4 del mattino tra il Bivio San Vitale e Castel San Pietro, nel Bolognese, per un inconveniente tecnico all’infrastruttura: è stato questo il buongiorno che hanno ricevuto i pendolari alla seconda giornata di lavoro dopo la pausa estiva, e insieme a loro gli ultimi vacanzieri al ritorno in città. Sui monitor delle stazioni, nel primo mattino, lampeggiavano cancellazioni e segnalazioni di ritardo nella misura anche di 130 minuti. A rimanere imprigionati nelle maglie dei ritardi non sono stati solo i regionali delle linee Bologna-Ancona e Bologna-Piacenza, ma anche convogli ad alta velocità e intercity in viaggio fra Milano e Pescara, fra Venezia e Lecce, tra Lecce e Milano e addirittura fra Salerno e Torino: un treno, quest’ultimo, che corre per quasi tutta la sua tratta lungo il Tirreno, per affacciarsi sulla versante adriatica d’Italia solo all’altezza di Bologna, rivelatasi per luo fatale.

Il guasto è stato risolto intorno alle 11, ma la circolazione è tornata normale solo verso le 13.30. La peggior ripartenza possibile per una linea che già aveva scandito l’estate con ritardi giornalieri, dovuti, veniva spiegato allora, ai lavori in corso sui binari, che avevano comportato la chiusura, fra le altre, della linea Bologna-Prato, della Faenza-Firenze, di varie linee emiliane, oltre che della Castel-Bolognese-Ravenna-Rimini, linea alternativa a quella che collega Bologna alla costa attraverso Forlì e Cesena, e che è il vero vaso di Pandora da cui scaturiscono solitamente i guasti e i ritardi più significativi.

f.d.