Bagno di Romagna (Forlì-Cesena), 20 maggio 2021 - Nel paese degli gnomi, la tappa 12 del Giro d'Italia 2021 ha incoronato il trevigiano Andrea Vendrame, che è riuscito ad alzare le braccia al cielo dopo 212 km. Nella tappa più lunga e dura del Giro, Vendrame, bronzo agli europei 2016, realizza il sogno di una vita nella tappa Bartali. Non si è lasciato intimidire dalla frazione più lunga di questa 104esima edizione della corsa rosa e nemmeno dal continuo salilscendi dell'altimetria che a tratti si incattiviva presentando alla carovana ben 4 gran premi della montagna. Nel rispetto della bella legge del ciclismo, a vincere è stato ancora un piccolo uomo al quale gli gnomi hanno strizzato l'occhio, che sul traguardo è riuscito a diventare grande. Ha centrato la fuga di giornata, ha attaccato e nel finale ha resistito a Hamilton. Dietro di 10 minuti, dal gruppo nel finale sono usciti allo scoperto Nibali e Ciccone ma Bernal è sempre più rosa, controlla e non concede sconti.
Traguardo di Bagno di Romagna che rimarrà nel cuore anche di Elia Viviani, nominato proprio oggi portabandiera italiano alle Olimpiadi di Tokyo.
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L'accoglienza di Bagno di Romagna
Dedicata a due figure storiche del ciclismo. E' infatti la tappa di Bagno di Romagna a omaggiare la grandezza di Gino Bartali, campione nel ciclismo ma anche nella vita tanto da essere ttra i Giusti delle Nazioni per i tanti salvataggi che ha permesso durante la II Guerra Mondiale, nascondendo e trasportando documenti fasi per gli ebrei e chiunque fosse perseguitato dal nazifascismo. Da Siena all'arrivo in Emilia, a parlare di lui sono anche le salite di Monte Morello e il Passo della Consuma, dove il Ginettaccio si allenava per i suoi successi. Assieme a lui si ricorda anche lo storico commissario tecnico Alfredo Martini, il 'vecchio saggio' le cui tattiche mancano tanto così come le sue perle di saggezza. Bagno di Romagna è un tripudiio di rosa, sfoggiando l'accoglienza delle grandi occasioni. GIà all'entrata di San Piero in Bagno è una gioia per gli occhi vedere come il territorio abbia voluto dare un bacio al Giro. Triangoli rosa svolazzanti sulla strada, i cartelloni e i disegni dei bambini, le bici colorate e gli striscioni fuori da scuole e asili per salutare il Giro e poi lo gnomo che saluta tutti all'entrata di Bagno di Romagna, seguito dalla bellissima opera realizzata da un cittadino che ha riprodotto in grande, fantasticamente e fedelmente il Trofeo senza fine. Ad addentrarsi in centro, è rosa anche l'aria che si repira, con gli ombrelli a colorare il cielo sopra le strade, coreografie fuori le case, lungo le vie è c'è anche chi ha voluto omaggiare la corsa creando il gusto di gelato "Giro d'Italia", fragola e fiordilatte ma rosa come la maglia tanto ambita.
Tutto questo, dopo aver scoperto la bella pista ciclabile che è un vero viaggio nella storia del Giro.
La cronca della tappa Siena Bagno di Romagna
DIfficile e dura, i ciclisti del Giro sanno bene che davanti hanno una frazione che supera i 200 chilometri e, partiti dal Piazza del Campo a Siena, come i cavalli del Palio sono partiti subito di rincorsa cercando la fuga fin dall'avvio. Qui si può davvero tentare l'imboscata al gruppo, resistendo sulle montagne e nascondendosi tra le curve che la natura offre in questa tappa spettacolare. Dopo quasi un'ora di corsa, però, a salutare il Giro è l'ex maglia rosa Alessandro De Marchi che a seguito di una caduta è stato trasportato all'ospedale con trauma toracico e probabile frattura alla clavicola.
Intanto continuano ogli scatti alla ricerca della fuga, ma il gruppo pare non essesre troppo d'accordo ripiombando puntualmente sulle lepri. Nella salita verso Monte Morello, il Giro perde altri big: ad alzae bandiera bianca, Marc Soler reduce da una caduta, Gino Mader, vincitore della tappa di San Giacomo d'Ascoli, Fabio Masnada e Alex Dowsett. Nel frattempo il gruppo ha raggiunto i 140 km di gara ed è qui che riesce a prendere forma una fuga di 14 uomini: Geoffrey Bouchard e Andrea Vedrame (AG2R Citroen Team), Dries De Bondt (Alpecin-Fenix), Simone Ravanelli e Natnael Tesfatsion (Androni Giocattoli Sidermec), Giovanni Visconti (Bardiani CSF Fainzanè), Nicolas Edet (Cofidis Solutions Crèdits), Mikkel Honorè (Deceuninck - Quick-Step), Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa), Simone Petilli (Intermarchè Wanty Gobert), Niv Guy (Israel Start-Up Nation), George Bennet (Team Jumbo-Visma), Chris Hamilton (Team DSM), Victor Campenaerts (Qhubeka-ASSOS), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) e Diego Ulissi (UAE Team Emirates).
Sul Monte Morello il gap si aggira già a 6' e toccherà gli 8' nel tratto che porta alla salita della Consuma. È su questa ascesa che inizia a farsi vedere anche la pioggia, che, nella tappa Bartali, non poteva mancare. La corsa procede, supera il passo della Calla e si presenta sul confine tra Toscana ed Emilia, a Carnaro, con il gruppo di testa che inizia a perdere qualche unità ma forte degli oltre 10' di vantaggio sul gruppo guidato dalla Ineos e un immenso Filippo Ganna sempre in testa. Mentre sul passo del Carnaio anche Ulissi cede la mano, è invece Gianluca Brambilla che attacca cercando di avvantaggiarsi ma è invece Vendrame a riuscirci prendere il comando in solitaria.
E' la salita che detta legge e a tentare la sorte, attaccando, sono in 4: Andrea Vendrame, George Bennet, Chris Hamilton e Gianluca Brambilla che scollinano con un vantaggio di 30'' rispetto agli altri fuggitivi mentre il gruppo è ancora lontano, a oltre 12'. Alle loro spalle sono i big che iniziano a far fuoco alle polveri con Ciccone e Nibali che cercano l'allungo sfruttando la discesa, a 10 km dal traguardo. Discesa velocissima: è Nibali a disegnare le curve. Rompe gli indugi anche Bernal a 5km dall'arrivo. Intanto gli ultimi km pulsano di persone, tutte scalpitanti e pronte a far sentire la loro voce accompagnando i ciclisti nella volata verso il successo.
Dai 4 di testa, a 2 km dalla fine, sono Brambilla e nuovamente Vendrame a far vedere la voglia, ma gli altri non mollano in un testa a testa emozionante. Ce la fa Vendrame con Hamilton alle calcagna, ma gli resiste e va prendersi una bella vittoria di tappa inseguita fin da Siena. Dietro di loro, gli altri compagni d'avventura arrivano alla spicciolata sgranati come un rosario. Brambilla riesce a posizionarsi al terzo posto. Al traguardo ora è tempo del gruppo dei migliori davanti al quale, a una manciata di secondi c'è Nibali e bisognerà aspettare ancora per vedere il resto del plotone coi velocisti. Il pubblico dà la lezione più bella, con un applauso infinito a ogni corridore, che sia campione o semplice gregario e insegna l'uguaglianza, mettendo da parte le bandiere, proprio come sapeva dimostrare anche Gino Bartali con le sue gesta umane.
La classifica di tappa
1 - Andrea Vendrame (AG2R Citroen Team) - 212 km in 5h43'48", media 36.998 km/h 2 - Christopher Hamilton (Team DSM) s.t. 3 - George Bennett (Jumbo-Visma) a 15”
La classifica generale
1 - Egan Bernal (Ineos Grenadiers) 2 - Aleksandr Vlasov (Astana - Premier Tech) a 45” 3 - Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a 1'12”
Le maglie
Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel - Egan Bernal (Ineos Grenadiers)
Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Segafredo Zanetti - Peter Sagan (Bora - Hansgrohe)
Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum - Geoffrey Bouchard (AG2R Citroen Team)
Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo - Egan Bernal (Ineos Grenadiers), indossata da Aleksandr Vlasov (Astana - Premier Tech