FEDERICA GIERI SAMOGGIA
Emilia Romagna

Scuole in balìa dei vandali. Occupazioni e guerriglia. L’ira di Valditara:: "Basta, ora puniteli"

Cattedre e finestre spaccate, computer rubati, estintori aperti: ieri all’istituto superiore Belluzzi Fioravanti è successo di tutto. Il ministro: "Auspico un intervento deciso e risolutivo delle autorità".

Scuole in balìa dei vandali. Occupazioni e guerriglia. L’ira di Valditara:: "Basta, ora puniteli"

Scene da guerriglia urbana a scuola a Bologna, dove nei corridoi del blocco centrale dell’Iis Belluzzi Fioravant un tentativo di occupazione si trasforma in una devastazione. Bilancio: una vetrata di ingresso lesionata, estintori aperti e una nuvola tossica avvolge i ragazzi che si coprono il volto. Poi banchi e sedie volano giù dalle finestre; cattedre spaccate; due computer rubati e sgorbi ovunque sui muri. Sirene che suonano all’impazzata. I video, girati dagli stessi ragazzi, ritraggono una voglia insana di spaccare tutto. Oggi gli studenti del blocco centrale (chiuso perché inagibile) resteranno a casa, mentre andranno quelli dei blocchi B1 e B2.

Al liceo Fermi, l’occupazione durata cinque giorni lascia inverce olltre 10 mila euro di danni. Tornando al Belluzzi Fioravanti, subito arriva la condanna di Daniele Ruscigno con la delega alla Scuola della Città Metropolitana e soprattutto del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: "Atti come quello di Bologna non solo ripropongono la distruzione di un bene pubblico come una scuola, ma per di più lo fanno in un momento, la fine dell’anno scolastico e il conto alla rovescia per la maturità, in cui il diritto allo studio e a poter frequentare proficuamente la scuola è più che mai da salvaguardare. Per tutte queste ragioni auspico un intervento deciso e risoluto da parte delle autorità preposte".

Polizia e Digos arrivano a sirene spiegate. Inevitabile la denuncia del preside. Le ipotesi di reato vanno dal danneggiamento aggravato al furto all’interruzione di pubblico servizio. Le 28 telecamere del Belluzzi Fioravanti saranno fondamentali, al pari dei video, per individuare i colpevoli. Dal canto suo il preside Vincenzo Manganaro, in una comunicazione ai suoi prof, avverte "L’episodio è grave e non si potrà prescindere dall’accertamento delle responsabilità individuali: chi ha gestito in prima persona l’irruzione e chi vi ha partecipato sarà chiamato a risponderne danni compresi". Questo, pur rammaricandosi del fatto di come ciò che è accaduto costituisca "un dispiacere professionale significativo: ho sempre cercato di dialogare".

Ma cosa è accaduto nell’istituto di via Cassini? Che il Collettivo volesse occupare, lo si sapeva da giorni. La piattaforma è: no alla riforma Valditara, investimenti per laboratori ed edilizia. La protesta scatta prima della campanella. Cori e agitazione. Una delegazione di due ragazze va dal preside per la trattativa. Manganaro propone di trasformare l’occupazione in autogestione, ma dalla prossima settimana. Non si trova la quadra. Un punto di incontro c’è: gli occupanti avrebbero lasciato che le quinte potessero sottoporsi alle simulazioni per la maturità e che si tenessero gli esami per le certificazioni di lingua. Qualcosa va storto. Mentre alcuni ragazzi prendono a calci la vetrata di ingresso (poi lesionata), una quindicina di violenti si stacca percorre la rampa che porta al primo piano ed entra. Il preside parla di una catena tagliata, gli studenti di una porta sfondata. Da lì è furia pura.