NICHOLAS MASETTI
Emilia Romagna

Rischio mafie per 10mila imprese: "Attenti a turismo e ed edilizia"

Il segretario generale Cisl Emilia-Romagna Pieri, dati alla mano, rilancia l’allarme "L’Emilia-Romagna è molto appetibile per la criminalità organizzata. Occhio alla logistica".

L’Emilia-Romagna è tra le regioni più appetibili per la criminalità organizzata. Cambiano i tempi e le modalità, ma non cambia il quadro: il territorio che va dalla provincia di Rimini a quella di Piacenza continua ad essere uno dei più esposti alle infiltrazioni mafiose. A ribadirlo è Filippo Pieri, segretario generale Cisl Emilia-Romagna.

"L’accelerazione sul tema della legalità è arrivata dopo Aemilia (la prima operazione nel 2015, ndr) – prosegue Pieri –. Lì ci si è resi conto di una condizione che era presente da tempo in regione, ma rimaneva ancora spesso sotto al tappeto". Secondo il rapporto Cgia di Mestre di dicembre 2024 solo nella provincia di Bologna sono 2.282 le imprese stimate come potenzialmente connesse a contesti di criminalità organizzata. In Emilia-Romagna, in totale, sono quasi 10mila (vedi l’elenco qui sopra). Ecco allora quanto diventa importante, nella lotta contro le mafie, educare alla legalità e al lavoro dignitoso. Due temi che la Cisl sta portando avanti anche con iniziative ad hoc per gli studenti.

"Per noi è un tema prioritario. In Emilia-Romagna c’è una rete vera e propria, in collaborazione con l’associazionismo, gli imprenditori e gli enti, per educare su questi temi. La nostra regione è tra le più appetibili per la ricchezza e le opportunità che offriamo. Abbiamo aziende importanti, uno degli obiettivi della criminalità organizzata. Le mafie hanno tante risorse provenienti da mercati illeciti, come estorsione e traffico di droga, da riciclare. Ecco allora che lo fanno in territori ricchi, che hanno opportunità, acquistando aziende, strutture e facendo investimenti immobiliari".

Una gestione quindi, vera e propria, degli affari. Anche tramite la corruzione. Con l’obiettivo di mettere mani su diversi settori dell’economia regionale. "Vediamo come sulla riviera romagnola ci sia un interesse particolare per i comparti ricettivi, alberghieri e della ristorazione – analizza Pieri –. Ma anche nell’edilizia, come è avvenuto nel post terremoto del 2012. La criminalità organizzata si interessa al comparto della logistica, creando finte aziende e cooperative che sfruttano lavoratori e lavoratrici, così come all’agricoltura con il lavoro nero, facendo caporalato, soprattutto di stranieri".

Così è nato un protocollo ad hoc con la Guardia di Finanza per contrastare il fenomeno. "Diamo la possibilità di segnalare casi specifici. Sta funzionando, grazie a ciò sono partite delle indagini", conclude Pieri.