"Riorganizziamo il sistema sociale"

Filippo Pieri della CISL Emilia Romagna sottolinea l'importanza della governance partecipata e le criticità legate al tema sociale e alla sostenibilità economica, con particolare attenzione alla salute e sicurezza sul lavoro.

"Riorganizziamo il sistema sociale"

"Riorganizziamo il sistema sociale"

Cosa si aspetta Filippo Pieri (Cisl)?

"L’Emilia Romagna negli ultimi dieci anni è stata caratterizzata da un metodo di confronto e condivisione di scelte strategiche e operative che si sono concretizzante con la sottoscrizione di diversi Patti che hanno coinvolto associazioni sindacali e tante realtà. Questo è un metodo che va confermato e rafforzato. Si può sintetizzare come una governance partecipata. Sicuramente ci sono anche elementi di criticità che andranno risolti, ma questa è la prima cosa che porremmo a chi governerà. E lo faremo anche attraverso un documento che stiamo preparando" Quali sono invece le criticità?

"Seppur questa regione si trova in quadro migliore rispetto ad altre ci sono criticità legate alle crisi che abbiamo superato. Un esempio è il tema sociale, che scricchiola. C’è necessità di maggiore prossimità, e l’impatto demografico impone riflessioni profonde. Abbiamo una popolazione che invecchia sempre più e sono sempre meno le nascite. E’ quindi opportuno riorganizzare il sistema sociale e sanitario in base alle nuove esigenze, ma c’è un problema di sostenibilità economica e chi governerà dovrà trovare delle soluzioni. Nel 2008 facemmo un accordo con la Regione per un aumento dell’addizionale Irpef per finanziare il fondo regionale di non autosufficienza. Il sistema è ancora in equilibrio, la Regione chiude i bilanci in pareggio ma non si può andare avanti così a lungo. Chi sarà eletto dovrà porsi il problema".

E sul tema lavoro?

"La salute e la sicurezza sul lavoro restano una condizione imprescindibile e non negoziabile. Siamo di fronte a dati occupazionali ed economici positivi, ma restano problemi legati a una crescita pressoché inesistente dei salari e alla qualità del lavoro, specie nell’occupazione femminile. Crediamo che vada anche rafforzato il tavolo legalità della Regione, per avere sempre alta la bandiera della legalità ed evitare caporalato e sfruttamento. E’ anche necessario investire nelle infrastrutture e nella cura del territorio perché terremoti e alluvioni non sono più eventi eccezionali"