Bologna, 10 novembre 2024 – Puntano a tornare in giunta i riformisti (‘Emilia-Romagna Futura’ la lista) che sostengono – senza Italia Viva, che presenta i suoi esponenti nelle varie liste del presidente – Michele de Pascale a governatore dell’Emilia-Romagna. Si vota il 17 e il 18 novembre, e una campagna elettorale particolarmente orgogliosa di tradizioni e prospettive la sta portando avanti il Partito Socialista con il suo segretario nazionale, Enzo Maraio, che ha visitato la regione nei giorni scorsi. “Presentiamo nelle liste operatori di vari settori, straordinari, personalità tutte rappresentative dei territori come Cristiana Maceroni a Rimini e Claudia Ferrari a Bologna – racconta Maraio -. Tutte compagne e compagni al servizio di una squadra. C’è grande entusiasmo, un clima molto positivo, ci sono tutte le condizioni per rilanciare al meglio un grande progetto politico-riformista.
L’Emilia-Romagna è un modello politico da esportare?
“E’ stato dimostrato negli anni che si tratta di un modello vincente, in più un candidato a presidente come Michele de Pascale rappresenta un valore aggiunto, una persona apprezzata per le sue capacità e per l’onestà intellettuale, saprà sia continuare l’ottimo lavoro portato avanti negli, sia intervenire in quei settori dove si può fare di più e meglio, lanciando il cuore oltre l’ostacolo”
Il centrodestra spera in un ‘effetto-Liguria’ per ribaltare il tavolo in Emilia-Romagna, secondo lei è possibile?
“Non credo ci sia quel rischio. In Liguria siamo stati noi a condannarci, a farci male da soli. De Pascale invece ha riunito tutti attorno a sé, associazionismo, civismo, i partiti. E sono sicuro che saremo noi la sorpresa elettorale. Il centrosinistra, peraltro, ha recuperato voti e credibilità rispetto a due anni fa in Liguria, nonostante tutto”
Alluvione, serve un Piano Marshall nazionale?
“Da Ecomondo a Rimini abbiamo rilanciato il nostro impegno per la transizione ecologica, un piano strategico-ambientale scevro da quell’ideologismo sterile che ha fatto più danni che altro. Per dare risposte decisive per la riorganizzazione dell’assetto idrogeologico dei nostri territori possiamo vincere, da un lato, sburocratizzando i procedimenti, dall’altro chiarendo le competenze locali, regionali e nazionali. Poi, Elena Ugolini candidata del centrodestra può dire quello che vuole, ma è questo governo ad aver tolto dal Pnrr 4,6 miliardi di euro destinati alla cura del territorio, spostandoli su altri settori. La nostra visione è diametralmente opposta: occorrono progetti speciali e risorse, che il governo deve ripristinare al più presto. Guai se dovessero passare le tesi negazioniste sui cambiamenti climatici”
Un rischio concreto?
“Certo, i piani di cui parli servono a contenere anche gli effetti nefasti di quella narrazione. Che la fa chi si nasconde dietro la candidatura di Ugolini”
Giusta la scelta del centrosinistra, secondo lei, di chiudere la campagna elettorale a più riprese senza big di partito? De Pascale chiuderà il 15 con tutti i candidati a Bologna.
“Scelta giusta perché coerente alla sua campagna elettorale, condotta nel segno del protagonismo dei candidati, caratterizzandosi in una valorizzazione delle esigenze e delle risposte ai territori. Una decisione intelligente, che sosteniamo”
A Bologna si parla tanto del problema casa, con appartamenti minuscoli venduti a peso d’oro. Come si deve intervenire?
“Noi difendiamo il diritto allo studio, i giovani studenti universitari sono una grande risorsa, bisogna intervenire con serietà. Sosteniamo la proposta di una raccolta di firme nazionale per fare degli studentati rigenerando i volumi delle caserme dismesse, degli ospedali smantellati, del grande patrimonio immobiliare disponibile. Così si potranno dare le migliori risposte a fenomeni inaccettabili come quelli che stanno affrontando gli studenti in Emilia-Romagna. Il diritto allo studio deve essere incentivato, non abolito”
Sanità a un bivio, quale la strada maestra?
“Per noi la priorità è la difesa a ogni costo della sanità pubblica, il rischio con questo governo di centrodestra e scivolare verso quella massiccia privatizzazione della sanità che è un privilegio per pochi. E poi bisogna rafforzare la medicina territoriale, non ispirandosi al modello lombardo o a quello veneto, ma ripartendo dalla riorganizzazione dell’offerta dei servizi sanitari prevedendo la rimodulazione dei turni per tenere in funzione i macchinari per le visite specialistiche. Più ore, quattro o cinque in più, magari la mattina presto o la sera tardi, una Tac accesa di più da combinare al raddoppio dell’esenzione o alla diminuzione del ticket. L’Emilia-Romagna è un’eccellenza nel settore, ma diverse cose possono essere fatte meglio, come il contenimento delle liste di attesa. E poi, infine, serve lo sblocco del turnover degli operatori, va abolito il numero chiuso alla facoltà di Medicina”
I socialisti hanno l’obiettivo di un posto in giunta?
“Non poniamo limiti alla provvidenza, ma l’obiettivo è soprattutto quello di contribuire alla vittoria di Michele de Pascale. Ci presentiamo con una doppia marcia: costruire per l’Emilia-Romagna un’area riformista utile a tutta la coalizione, e con un occhio di riguardo a tutto il territorio nazionale investire su un’area riformista innovatrice di cui avverte l’esigenza tutto il Paese”