ROSALBA CARBUTTI
Politica

Scoppia il caso Ugolini: stallo sul capogruppo in Regione

Rete civica, niente intesa con Mastacchi. La palla passa all’ufficio di presidenza, la decisione entro il 28

Elena Ugolini, candidata sostenuta dal centrodestra alle recenti elezioni regionali in Emili Romagna

Elena Ugolini, candidata sostenuta dal centrodestra alle recenti elezioni regionali in Emili Romagna

Se fosse un film s’intitolerebbe "una poltrona per due". Ma c’è chi, non senza qualche ironia, già parla di "telenovela". L’affaire capogruppo per Elena Ugolini, candidata di centrodestra alle scorse Regionali, si complica. E quello che sembrava scontato, guidare in Assemblea legislativa ’Rete civica’, è diventato un caso. Come anticipato dal Carlino, Marco Mastacchi, il più votato della lista civica dell’ex preside del Malpighi, non vuole mollare la guida del gruppo. Dall’altro fronte, Ugolini – che vuole attestarsi leader dell’opposizione in Regione – non vuole fare un passo indietro. Insomma, uno stallo tale che la questione è finita sul tavolo dell’ufficio di presidenza.

Una grana inaspettata per il neo presidente dell’Assemblea legislativa, Maurizio Fabbri, e di difficile risoluzione. Da qui, pare che la linea dell’esponente dem sia prendere tempo fino al 28 dicembre, limite massimo previsto per definire i capogruppo dell’Aula, sperando che Ugolini e Mastacchi trovino un’intesa. Al momento, però, a fronte di alcune ipotesi (come quella di fare il capogruppo a turno), non si è trovata la quadra. Pare assurdo, ma sul ‘caso’ ci sono già state due riunioni dell’ufficio di presidenza.

La prima, mercoledì, è finita con un nulla di fatto. La seconda, ieri, con un’altra fumata nera, ma con in più la valutazione delle memorie inviate dai ‘contendenti’. L’ufficio di presidenza, infatti, anche ieri non ha dato il via al voto. Il motivo? Meglio evitare prese di posizione che riguardano questioni interne ai gruppi, perché si rischia di creare precedenti ‘pericolosi’. L’impasse è determinata dalla mancanza di un appiglio giuridico nel regolamento dell’Assemblea legislativa, visto che l’unico caso, interno ai 5 Stelle, riguardò Silvia Piccinini e Giulia Gibertoni, entrambe consigliere. Il braccio di ferro Ugolini-Mastacchi, invece, coinvolge un consigliere e la candidata presidente del centrodestra, di fatto un unicum nella storia dell’Assemblea.

Che fare? Nell’ufficio di presidenza a parte FdI (che vuole votare a favore di Ugolini capogruppo), gli altri partiti preferiscono una linea attendista. Il Pd teme che con Ugolini leader di Rete Civica si possa creare un gruppo-filo FdI, mentre Forza Italia vorrebbe una mediazione, così da evitare divisioni. Morale: si fa melina, i vertici dell’Assemblea hanno chiesto un parere legale, ed è stata fissata una terza riunione il 3 gennaio. In quell’occasione (se Ugolini e Mastacchi non si saranno accordati) si dovrà chiudere la questione e, magari, scrivere nuove regole.