Referendum abrogativo autonomia differenziata, in Emilia Romagna lo chiedono centrosinistra e Cinque Stelle

La riunione della commissione, poi quella dei capigruppo e il voto definitivo è atteso il 9 luglio in assemblea legislativa. Evangelisti (FdI): “Maggioranza allo sbando”. Rancan (Lega): “L’azione del Pd? Un sabotaggio”

Bologna, 2 luglio 2024 - I capigruppo di maggioranza e M5s in Emilia-Romagna scrivono alla Regione perché chieda l'indizione del referendum abrogativo della legge sull'autonomia differenziata.

E chiedono "al presidente dell'Assemblea legislativa di comunicare la presente deliberazione ai consigli regionali di tutte le altre Regioni, con invito all'adozione di un uguale atto affinché si possa dare seguito all'iniziativa referendaria”.

La sede dell'assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna: centrosinistra e M5S chiedono il referendum abrogativo sulla legge sull'autonomia differenziata
La sede dell'assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna: centrosinistra e M5S chiedono il referendum abrogativo sulla legge sull'autonomia differenziata

Se l'assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna votasse a favore della richiesta di referendum prima del suo scioglimento, si aprirebbe la strada per fare lo stesso nei consigli regionali di Toscana, Sardegna, Puglia e Campania in modo da raggiungere i cinque consigli regionali necessari per richiedere un referendum abrogativo. 

Il referendum popolare, infatti, può essere richiesto da cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.

Il quesito

Questo il quesito: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, 'Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione?'”.

La data del 9 luglio

L'assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dovrebbe riunirsi il 9 luglio per discutere e votare la richiesta di referendum abrogativo sull'autonomia.

I tempi sono molto stretti, perché le dimissioni del governatore Stefano Bonaccini sono attese per l'11 o il 12 luglio, al termine del G7 Scienza e tecnologia in calendario a Bologna e Forlì.

Anche per questo non è escluso che la seduta possa proseguire a oltranza.

Prima però deve riunirsi la Commissione VI, Statuto e regolamento, per discutere e votare il documento firmato dai capigruppo Marcella Zappaterra (Pd, prima firmataria), Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa), Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini Presidente), Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle), Giulia Pigoni (Italia Viva) e Silvia Zamboni (Europa Verde).

Si riunirà domani, mercoledì 3 luglio, alle 14.30. La data è stata scelta per svolgere una seduta congiunta con la commissione bilancio, incaricata di dare un parere.

Il voto vero e proprio sul documento però sarà solo compito della commissione statuto e regolamento.

Il passo successivo sarà la riunione dei capigruppo di giovedì 4 luglio, nella quale verrà definito l'ordine del giorno della seduta dell'Assemblea legislativa prevista per il 9 luglio: lì, secondo il percorso tracciato dalla maggioranza, dovrebbe avvenire il voto definitivo per dare il via libera alla richiesta di referendum.

Evangelisti (FdI): maggioranza allo sbando

“Una maggioranza allo sbando che fa e dice tutto e il contrario di tutto. – è il commento della capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Marta Evangelisti –.  Si parte con Bonaccini che annuncia le dimissioni ma che poi in aula le trasforma in pre dimissioni, adducendo come pretesto il prossimo G7, fino ad arrivare al tema dell’autonomia, rispetto a cui, in modo esattamente contrario a quanto avvenuto nel 2018, si chiede l’indizione del referendum. Ora noi capiamo che nel Pd la confusione sia ormai la norma tra correnti e correntine, ma che su un tema tanto centrale per la Nazione come l’autonomia sarebbe bene esercitare un minimo di coerenza: quel minimo che serve per non scivolare nella follia, o quantomeno nel ridicolo”.

Marta Evangelisti, capogruppo di FdI nell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna
Marta Evangelisti, capogruppo di FdI nell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna

Rancan (Lega): “Prevalgono gli interessi di partito”

Duro anche il capogruppo della Lega Matteo Rancan: “La coerenza per noi è tutto. Al contrario, per Bonaccini e la sua maggioranza, sembrano prevalere gli interessi di partito piuttosto che quelli del territorio”. Per il consigliere del Carroccio “l'azione del Pd rappresenta un vero e proprio sabotaggio nei confronti dell'Emilia-Romagna”. 

Matteo Rancan, capogruppo della Lega
Matteo Rancan, capogruppo della Lega

Zappaterra (Pd): "La destra faccia un esame di coscienza”

Pronta la replica dei Dem.  “La destra si guardi allo specchio e si faccia un esame di coscienza di fronte al Paese – dichiara Marcella Zappaterra, presidente del gruppo Pd nell'Assemblea legislativa e prima firmataria del documento -. La proposta che aveva avanzato più di cinque anni fa l'Emilia-Romagna, condivisa e definita insieme a tutte le parti sociali nel Patto per il Lavoro e senza mai un voto contrario in Consiglio regionale, puntava a gestire direttamente solo alcune materie, e alcune competenze particolari, di quelle previste dalla Costituzione”.

Marcella Zappaterra, presidente del gruppo Pd in assemblea legislativa in Emilia Romagna (FotoSchicchi)
Marcella Zappaterra, presidente del gruppo Pd in assemblea legislativa in Emilia Romagna (FotoSchicchi)

Per la consigliera non è stato "mai posto il tema del residuo fiscale, per trattenere qui le tasse pagate dagli emiliano- romagnoli, a differenza della Lega in altre regioni, perché si chiama in un solo modo: secessione. La verità è che quando si dovrebbe dare spazio ai territori, il governo Meloni è il più centralista e sordo che ci sia mai stato nell'Italia repubblicana”.