Bologna, 19 settembre 2024 – "Stiamo assistendo a uno sciacallaggio. Tutto quello che potevamo fare in quest'anno e mezzo l'abbiamo fatto. Qualcuno piuttosto dovrebbero chiedersi se fosse necessario fare qualcosa di più. Ma dico basta alle polemiche, è un anno e mezzo che si va avanti così, servirebbe collaborazione".
È una Irene Priolo battagliera quella che stamattina ha risposto alle polemiche politiche delle ultime ore, dopo il diluvio lungo 48 ore che sta mettendo in ginocchio alcune zone della Romagna.
I fondi e gli interventi sui fiumi
Nel merito: "i fondi stanziati dal commissario sono stati tutti impegnati e quelli ancora da liquidare sono relativi a cantieri in corso o completati, per i quali si stanno realizzando i collaudi. Complessivamente, subito dopo l’emergenza i lavori di ripristino del territorio hanno visto 402 interventi immediati: 130 già completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione.
Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze e programmazione di fondi regionali.
Gli interventi urgenti sui fiumi, in particolare, sono tutti realizzati o in corso: sono 152 per oltre 137 milioni. Inoltre, si contano altri 298 interventi (di cui 148 già conclusi) di difesa idraulica per 267,5 milioni e per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per oltre 790 milioni”.
“Piani speciali per nuove casse d’espansione”
Il parallelismo è con la tremenda alluvione del maggio 2023 è sempre presente, e Priolo alle domande dei giornalisti ha puntualizzato. "I Comuni sono stati lasciati soli, non hanno più personale per far fronte alle emergenze - ha sottolineato la presidente facente funzione della Regione -. Anche su questo bisognerebbe interrogarsi. Noi come cantieri e manutenzione stiamo facendo tutto il possibile, lo sciacallaggio non può essere ammesso. Noi abbiamo bisogno in questo momento di mettere in campo la strategia dei piani speciali per fare nuove casse di espansione, come ho detto al commissario Figliuolo che se ne occupa. La struttura commissariale ha attivato delle società in house che però non sono ancora al lavoro, devono ancora aprire i cantieri. I territori stanno dando il sangue, se si fa delle polemica la si fa direttamente con la struttura commissariale. Non bastano le risorse per far fronte alle emergenze, i cittadini alluvionati non possono ancora usufruire del credito d'imposta".
"Occorrono interventi strutturali”
Ricordo "che tutti gli interventi programmati sin qui dal Commissario e realizzati da Regione, Enti locali e consorzi avevano l'obiettivo di ripristinare le infrastrutture esistenti: argini, canali, strade, ecc. Ma per reggere eventi di questa portata, come ci hanno indicato tutti gli esperti incaricati, occorrono interventi strutturali di più ampio respiro. Sono quelli individuati dal piano della ricostruzione che abbiamo concordato col Commissario e che attendiamo con impazienza che sia approvato. Per realizzarlo serviranno molti miliardi di euro e ci aspettiamo che stavolta il Governo non rispedisca al mittente queste richieste sacrosante, avendole peraltro quantificate anche alla Commissione europea. In questi giorni si sta approntando la legge di bilancio e ci aspetto che il Governo sia conseguente e gli stessi che oggi attaccano siano poi coerenti nel loro voto in Parlamento".
Filo diretto con Musumeci
Priolo ha anche sentito il ministro Musumeci. "L'ho sentito per parlare dell'emergenza, proverò anche al ministro a dire che qui servono opere strutturali, eccezionali. Ma, in primis, deve dirlo Figliuolo alla presidenza del Consiglio dei ministri".
I comportamenti sbagliati dei cittadini
La presidente ha anche avvertito gli emiliano-romagnoli sui comportamenti sbagliati ("Non andate a fare i video sugli argini, è pericoloso, state a casa") e ha dato aggiornamenti sulla situazione dei territori, in continua evoluzione, un altro briefing istituzionale ci sarà nella tarda mattinata e altri seguiranno nel pomeriggio, quando Priolo risentirà Musumeci.
Le situazioni critiche e i fiumi esondati
"Le situazioni più critiche le abbiamo avute per i fiumi Lamone e Senio, ma siamo lontani dall'impatto degli eventi del maggio 2023 - ha detto la presidente -. Il Lamone sta avendo una tracimazione e a causa del Senio si stanno allagando le campagne, ma stiamo intervenendo da ieri. Le criticità non interessano i centri abitati al momento, e questa è una delle differenze principali rispetto all'anno scorso. Quanto a Bologna, stanotte abbiamo seguito l'evolversi a Botteghino di Zocca con i problemi legati al torrente Zena, ma tutto è sotto controllo ora, per l'Idice invece siamo intervenuti sul torrente Quaderna su cui sta lavorando la ditta incaricata. Leggera tracimazione sotto controllo del Sillaro, nessuna criticità dai canali e dal Ravone. Sull'Appennino bolognesi qualche ruscellamento, come a Monzuno e a Monterenzio. E, soprattutto, non abbiamo avuto chiamate da parte del 118, una cosa molto importante".
Frane e allerta rossa
La chiusura. "La mia preoccupazione principale sono le frane, stiamo monitorando costantemente. Abbiamo diverse persone evacuate, dove abbiamo avuto allagamenti faremo in modo di tornare alla normalità il prima possibile. Le piogge sono in diminuzione, l'allerta rossa sarà confermata oggi e domani per i bacini sopra la soglia 3. Quanto allo stato d'emergenza, è già stata dichiarata in Romagna e siamo in contatto con Musumeci per reiterarla dal punto di vista amministrativo, attendiamo il da farsi e il Capo dipartimento della protezione civile dovrebbe arrivare sul territorio"