Bologna, 28 dicembre 2024 – Si attende la nomina del nuovo commissario alla ricostruzione post alluvione e continua il braccio di ferro tra Emilia-Romagna e Governo. Il dialogo fra il neo presidente Michele de Pascale e la premier Giorgia Meloni sembra già ai ferri corti, cortissimi. Da una parte il governatore continua a chiedere di essere nominato commissario, o quanto meno invoca “una telefonata” – che ancora non c’è stata – prima della decisione, come “da legge”. Dall’altra, c’è la volontà di incaricare un altro militare, anche se nelle ultime ore le carte in tavola stanno variando.
“Non capiamo la ratio del militare – commenta de Pascale, tentando una mediazione dell’ultimo minuto, prima della nomina –: così passa il messaggio che, nella gestione di un’emergenza, ci si affida alla Difesa. Non vedo correlazione tra le competenze di chi gestisce la politica estera e una ricostruzione fatta di indennizzi e di opere. Noi abbiamo chiesto massima responsabilità: è il massimo rischio che un’istituzione può prendersi, perché sono sfide in cui è più facile fare brutta figura che bella. È legittimo che Meloni non voglia nominare un presidente di Regione, ma almeno si attinga da chi ha competenze”.
De Pascale ripesca così la proposta che fu della sua sfidante Elena Ugolini, cioè nominare un tecnico: “Serve una struttura sul territorio, che si occupi solo di questo: aver gestito tutto da Roma è stato un errore. Non sono Heidi, so che ci sono divergenze, ma occorre un passo indietro”. Il governatore si dice preoccupato per “la messa a terra delle grandi opere” e, rispetto al piano della Regione da 800 milioni, sottolinea: “La struttura commissariale ne ha stanziati 90, ma in Finanziaria non ci sono le risorse e c’è il rischio di buttare via i soldi, con tempi lunghi e non idonei. Servono sei o sette anni per fare una cassa di espansione, noi dobbiamo farle su 23 fiumi: c’è bisogno di procedure in deroga, di una struttura dedicata e di assunzioni”. Poi de Pascale si è recato a San Lazzaro e Pianoro (nel Bolognese) per dei sopralluoghi: “Ci metto la faccia e continuerò, ma serve un cambio di passo da parte di tutti”.