REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Maltempo: Emilia Romagna verso lo stato di emergenza nazionale. Video

Marche, Veneto, Liguria e Lombardia inviano aiuti. Bonaccini: “Grazie alla premier Meloni per la vicinanza, non lasceremo nessuno da solo”

Bologna, 3 maggio 2023 – Due morti, un disperso, centinaia di sfollati, treni in tilt, fiumi esondati, frane, strade chiuse, campi allagati: in cima alla lista dei colpevoli per l’eccezionale ondata di maltempo sull’Emilia Romagna c’è la siccità

Situazione fiumi: quali preoccupano

E il presidente della Regione, Stefano Bonaccini (video) annuncia: “Insieme alla vicepresidente Irene Priolo, siamo in contatto costante con il Governo e la Protezione civile, e siamo già al lavoro per chiedere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale; faremo tutto ciò che serve per garantire assistenza e sostegno alle persone coinvolte, per i danni e le conseguenze del maltempo che si è abbattuto sulla nostra regione, in particolare la Romagna”. Intanto il ministro Nello Musumeci ha firmato il decreto che dispone la mobilitazione straordinaria del sistema nazionale di protezione.

Stefano Bonaccini e Fabrizio Curcio sul maltempo in Emilia Romagna
Stefano Bonaccini e Fabrizio Curcio sul maltempo in Emilia Romagna

Le telefonate di Mattarella e Meloni

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato Bonaccini poso dopo le 14. “Mi ha chiesto di esprimere vicinanza alle popolazioni colpite, a tutti i sindaci. Ringrazia volontari e Protezione civile”. E ancora: “Questa mattina - continua il governatore - ho sentito anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ho ringraziato per la vicinanza: ci ha garantito tutto il sostegno possibile”.

Curcio: dopo le piene arriveranno le frane

Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio (video) a Bologna ha incontrato Bonaccini e fatto il punto sulla macchina dei soccorsi. “In 36 ore è caduto un quinto di quello che cade mediamente nel nostro Paese – fa i conti Curcio –: questo è un territorio colpito dalla siccità che si è trovato a gestire una grande quantità d’acqua. Ora, con il diminuire dei livelli dei fiumi, dobbiamo prepararci a frane e cedimenti del  terreno”.

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Il numero di persone evacuate e da evacuare è “un aspetto - ci va cauto Curcio - molto variabile: oggi siamo sulle 500, ma soprattutto quando gli eventi sono ancora in corso, come in questo caso, non mi innamorerei dei numeri, perché magari poi si tratta di persone che si sono spostate volontariamente”. Di sicuro “sono centinaia le persone oggi in movimento, ma anche con una sola rottura di argine - insiste il capo della Protezione civile italiana - possono aumentare repentinamente. Dobbiamo continuare a monitorare e prepararsi nelle prossime ore, eventualmente, a nuovi eventuali interventi di accoglienza a favore di chi deve spostarsi”.

Valditara: “Stiamo valutando i danni alle scuole”

"Sono vicino alla popolazione dell' Emilia Romagna per quanto accaduto e vorrei ringraziare tutti coloro che si stanno impegnando in queste ore nei soccorsi. Stiamo lavorando per valutare il quantitativo dei danni nelle scuole. Non lasceremo indietro nessuno". Lo scrive su Twitter il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Lollobrigida: affrontare la siccità

"Dobbiamo affrontare il cambio climatico e procedere con un approccio strategico, consapevoli che non si tratta di emergenze, ma di eventi ciclici. La ricerca legata all'innovazione è essenziale e noi siamo in ritardo. Dobbiamo capovolgere questo dato anche utilizzando le grandi capacità che abbiamo", spiega il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. "Allo stesso tempo dobbiamo lavorare per affrontare la siccità: dobbiamo captare l'acqua piovana oltre quell'11% che riusciamo a trattenere. Sul piano strategico dobbiamo ragionare sulle nostre dighe, pulirle. Non ci sono Nazioni in Europa che hanno la dispersione idrica che si registra in Italia

“Non lasceremo nessuno solo”

“Staremo vicini a tutti i territori e alle persone colpite – promette Bonaccini -, grazie ai sindaci dei terrori colpiti che hanno lavorato notte e giorno”. Poi il presidente ringrazia anche i ‘vicini di casa’ solidali, ossia le Regioni Marche, Liguria, Veneto e Lombardia che hanno inviato (o stanno per mandarli) contingenti in aiuto.

Il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, sta intanto arrivando a Bologna, da dove partirà per un sorvolo sulle zone maggiormente colpite insieme alla vicepresidente Priolo.

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Il Pd: 5mila a rischio evacuazione

Sull'Emilia-Romagna si è abbattuta "una vera e propria tragedia che vede 5.000 cittadini a rischio evacuazione, l'evacuazione di scuole, i treni fermi in diverse zone e il rischio imminente di ulteriori esondazioni oltre a quelle già verificatesi". E dunque "la gravità della situazione che ha messo in ginocchio interi comuni, è sotto gli occhi di tutti. Esortiamo il governo a dichiarare quanto prima lo stato di calamità e a collaborare in maniera sinergica con la Regione Emilia-Romagna per attivare al più presto e rendere disponibili sin da ora tutti gli aiuti e le risorse necessarie per non lasciare soli cittadini e imprese sia per quanto riguarda i soccorsi e sia per quanto riguarda i ristori per i danni subiti", assicurano le deputate e i deputati dem eletti in Emilia Romagna, Elly Schlein, Ouidad Bakkalì, Paola De Micheli, Andrea Gnassi, Stefano Vaccari, Virginio Merola, Ilenia Malavasi, Andrea Rossi e Andrea De Maria.

Piogge senza precedenti

"Siamo al lavoro per cercare di arginare una situazione che non ha precedenti storici - spiega Bonaccini –  per “il livello di acqua caduta ininterrottamente per più di 48 ore”. Attualmente “l'emergenza non è terminata, abbiamo diversi fiumi ancora di colore rosso, livello 3, per lo stato di rischio, e altri di colore arancione, con un rischio di livello 2”.