Bologna, 21 giugno 2024 – Il momento dell’addio alla sua posizione come presidente dell’Emilia Romagna, per Stefano Bonaccini è arrivato. Il governatore è stato eletto al Parlamento europeo, dunque annuncerà come previsto, probabilmente mercoledì, le proprie dimissioni al consiglio regionale.
Dimissioni che saranno firmate e diventeranno effettive attorno al 10 luglio (dopo il G7 scienza e prima dell'insediamento dell'Europarlamento previsto per il 16 luglio).
Da quel momento la legislatura regionale sarà di fatto finita, la vicepresidente Irene Priolo sarà facente funzione fino all'elezione del nuovo presidente e il consiglio resterà in carica solo per l'ordinaria amministrazione.
Fino all'insediamento della nuova legislatura, con le elezioni che verosimilmente potrebbero tenersi a novembre, il consiglio regionale non potrà quindi promuovere o adottare atti formali, come la richiesta di un referendum abrogativo per la legge sull'autonomia differenziata. Rimarrà quindi in stand by fino a fine anno la via dei consigli regionali (alternativa alla raccolta di 500mila firme) nella promozione di un referendum.
I gruppi di maggioranza del consiglio regionale stanno lavorando a una risoluzione, che sarà presentata sempre la prossima settimana, che schiera la Regione Emilia-Romagna contro l'autonomia differenziata e sostiene ogni iniziativa per contrastarla.
Se venisse approvato si tratterebbe comunque di un atto dal valore politico, ma non formale, come la Costituzione prevede, per la richiesta di un referendum.