Bologna, 13 gennaio 2025 – Stretta di mano tra Michele de Pascale e Fabrizio Curcio. Il presidente della Regione ha incontrato questa mattina il nuovo commissario alla ricostruzione post alluvione per un primo summit insieme a sindaci, prefetti, vigili del fuoco e istituzioni delle province colpite dagli eventi estremi degli ultimi due anni.
Un ‘check’, innanzitutto, perché sia per Curcio che per de Pascale ci sono procedure che fisiologicamente devono essere aggiornate. Un ‘brain-storming’, poi, con i rappresentanti del territorio, per capire quali sono le priorità. E una serie di incontri nelle prossime settimane per arrivare a una ‘road map’ che porti a capire prima possibile dove bisogna agire.
Per de Pascale il diktat è “lavorare, lavorare, lavorare”: “Serve concretezza su temi specifici, come sulle procedure d’indennizzo e su una transizione ordinata tra strutture commissariali. C’è l’esigenza di un check per capire alcuni aspetti da migliorare dal punto di vista normativo, il lavoro in corso è forte per dare un segnale di stacco. Dobbiamo capire come dare un’accelerazione significativa alla realizzazione di opere pubbliche, con un focus particolare su quelle finanziate dal Pnrr, su cui il livello di preoccupazione è più elevato. E poi capire come fare cadere a terra le opere ancora non finanziate”. “L’ultimo punto è il tema dei piani speciali da 4,5 miliardi di euro - insiste de Pascale -: non è possibile siano la soluzione a tutti i problemi e dobbiamo ragionare su come fare cadere a terra in poco tempo certe opere, anche perché ci sono alcuni aspetti normativi da rivedere”.
“Inizia una fase di lavoro intenso”, dicono i due, senza stravolgere la struttura già avviata (su cui si prevede però “una parte direttamente sul territorio”, a differenza di quanto visto fino ad oggi), perché non si tratta di capire “se si è sbagliato”, ma di “migliorare le procedure, come spesso accade”. L’obiettivo è anche quello di “rendere omogeneo il lavoro su territori molto diversi da loro, perché i cittadini meritano e vogliono risposte”. “E non importa chi sia a darle a loro”, chiosa Curcio.
“Io da capo della Protezione civile in corsa ho modificato le procedure più volte – spiega il neo commissario –. Non si tratta di esprimere un giudizio su chi mi ha preceduto, che ringrazio, ma di mettere in fila quanto fatto fino a ora e vedere dove si può migliorare e capire come superare assieme le criticità. Questo è l’obiettivo che ci siamo dati, ‘insieme’ è una parola che mi piace molto”.
“Serve anche un tavolo in sede di Governo dove poterci sedere tutti insieme, quindi Governo, Regione e struttura commissariale, per capire se servono determinati interventi legislativi”, chiude de Pascale. C’è poi il tema delle delocalizzazioni, che per il governatore non vanno “né demonizzate, né santificate”: “Perché altrimenti si rischia che in alcuni casi queste diventino una scusa per non fare cadere a terra opere urgenti. D’altra parte, ci sono alcuni casi in cui rappresentano l’unica soluzione”.
Curcio incontrerà oggi pomeriggio il governatore della Toscana Eugenio Giani e domani vedrà Francesco Acquaroli, presidente delle Marche. Continua così una fase di dialogo e raccolta delle informazione che, non prima di 10 giorni, porterà nuovi aggiornamenti sulle priorità a cui mettere mano.