Bologna, 5 settembre 2023 - Stefano Bonaccini, dopo l’assist autorevole di Pierferdinando Casini che lo vedrebbe bene come presidente della Regione Emilia Romagna anche per un terzo mandato, oggi ha ottenuto anche quello di Eugenio Giani, al suo fianco per un incontro delle due giunte (quella dell'Emilia-Romagna e quella toscana) a Bologna.
"Al di là di Stefano Bonaccini, si dovrebbe aprire al terzo mandato per i presidenti delle Regioni” perché “spesso con la lunghezza della realizzazione delle opere pubbliche nel nostro Paese, il fatto di avere una continuità amministrativa è l'ingrediente per fare le cose”, ha detto il presidente della Regione Toscana. E ha aggiunto: “Il fatto di garantire una continuità amministrativa pari al tempo di realizzazione delle opere a mio giudizio è un'operazione di buon senso”.
Per tutta risposta, però, il governatore emiliano-romagnolo non si sbilancia ancora, pur non escludendo a priori a possibilità. "Sono parte in causa, non è bello parlare di se stessi", ha premesso Bonaccini, che ha aggiunto: "Ho sempre fatto quello che insieme ad altri si è ritenuto fosse utile".
In vista delle elezioni del 2020 "tutti pensavano andassi in Europa, perché qui c'erano previsioni di sconfitta", ha ricordato poi il presidente Pd parlando coi cronisti a fine incontro. "E invece sono rimasto qui, anche per dare una mano in questo senso e per fortuna siamo riusciti tutti insieme a vincere". Per quanto riguarda questa nuova tornata (le sirene dell'Europarlamento nel frattempo hanno ripreso a cantare) "vedremo, decideremo insieme", lascia tutto aperto Bonaccini. "Col Pd e il centrosinistra si valuterà se Stefano Bonaccini è ancora utile in qualche ruolo e in qualche luogo. Adesso – ha assicurato – la mia testa è tutta impegnata su questo tema dell'alluvione".
E si dovrà anche vedere cosa si pensa a Roma, dove sia la maggioranza meloniana sia il Pd targato Elly Schlein all’opzione del terzo mandato per ora non vogliano proprio pensare.