Roma, 21 novembre 2022 - "Sono sicuro di poter conciliare l'attività di presidente della Regione Emilia Romagna con quella del segretario del Pd". Parole del Gorvernatore Bonaccini che ieri ha sciolto la riserva scendendo in campo come candidato alla segreteria del Partito."Il fatto stesso che tanti me lo abbiano chiesto - continua Bonaccini ospite a 'L'Aria che Tira' su La7 - è perché c'é l'opinione prevalente che io ce la possa fare. Ho una squadra in Regione di grandissima qualità". E a chi lo dà già come vincitore risponde: "Sarebbe presuntuoso pensare che si possa vincere solo perché ci si candida. Andiamo coi piedi per terra. Non contano sondaggi o previsioni conterà il voto degli elettori Pd nelle urne". "Chiunque vincerà - conclude - avrà comunque la mia stima. Il nostro popolo non ne può più di un Pd in cui ci sia dilania in liti personali".
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"Il primo impegno - ha aggiunto il presidente della Regione Emilia Romagna - è costruire le condizioni per riportare, fra cinque anni, la sinstra e il Pd al governo del Paese. Voglio rigenerare il Pd, costruire una nuova classe dirigente, far diventare il Pd un partito popolare e mai populista e immaginare di costruire una società migliore".
"Comunque sia - spiega ancora il governatore dell'Emilia Romagna a La7 - starei attento a presentare come vincenti forze che hanno perso come e più di noi. Noi siamo ancora il secondo partito di questo Paese, il primo partito fra le opposizioni. I sondaggi contano poco, contano i voti nelle urne. Ora abbiamo il dovere di fare bene opposizione e pretendere anche dalle altre opposizioni che si faccia opposizione a questa destra e a questo governo. Terzo Polo e M5s si mettano in testa che senza Pd non c'è coalizione in grado di battere la destra".
In quanto alle correnti non ha dubbi il candidato alla segreteria Pd. "Un conto è scegliere l'espressione di chi si ritiene possa rappresentare la miglior guida possibile, altro è frequentare stabilmente le correnti. Io non l'ho mai fatto". "Farne parte - ha spiegato il presidente dell'Emilia-Romagna non è un crimine, ma le correnti per come sono strutturate invece che alimentare un dibattito virtuoso sono diventate elemento di divisione e polemica". Per Bonaccini "più che selezionare classe dirigente hanno selezionato chi è fedele".
"Quando scegliamo i sindaci non gli chiediamo di che corrente sono, ma valutiamo se sono in grado» di battere gli avversari".
L'assessore regionale Donini: "Forza Bonaccini"
"Non ho conflitti di interesse in questo senso, sono molto amico sia con Bonaccini sia con Schlein, ma con Bonaccini ho un rapporto, una collaborazione, una relazione politica istituzionale che dura da quasi 15 anni. E ne ho potuto constatare la capacità, la lungimiranza politica, la popolarità, la forza e il coraggio". A dirlo è l'assessore alla Salute dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano cosa ne pensasse della scelta di Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, di candidarsi alla guida del Pd e di Elly Schlein, oramai ex vicepresidente della Regione, di partecipare al congresso Pd.
"Penso che Bonaccini sia la persona più adatta per completare una transizione che il Pd ha cominciato appena a mettere in campo - ha aggiunto Donini - e che deve portare il partito ad una maggiore, diciamo così, capacità di relazionarsi con tutte le persone, con tutti i mondi ed essere credibile e poi attrattiva, quindi forza Bonaccini".
Il sidaco di Firenze Nardella: "Ognuno è libero di scegliere"
Mentre Stefano Bonaccini ha raccolto attorno alla sua candidatura a segretario del Pd una fetta importante del livello territoriale dem, a Firenze il sindaco Dario Nardella resta in stand by. Ma il cantiere è aperto, e tra i rumor c'è anche chi alla fine lo immagina confluire- con un ruolo 'nobile'- nella corsa del presidente dell' Emilia- Romagna. Possibile? "Non faccio ipotesi, ora siamo concentrati nella riuscita dell'appuntamento di domenica a Roma", risponde ai giornalisti a margine di un evento a Palazzo Vecchio. C'è questo e c'è il supporto che anche molti toscani hanno garantito a Bonaccini, tra cui quelli pesanti del presidente della Regione, Eugenio Giani, e del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. Ma su un pezzo consistente di 'esercito' toscano che sceglie un emiliano, Nardella resta tranquillo: "Ognuno è assolutamente libero di fare le scelte che ritiene e che devono essere pienamente rispettate".