I conti dei rimborsi per l’alluvione, questa volta, non tornano. O almeno è questa l’impressione confrontando le posizioni del viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami (FdI) con quelle degli esponenti del Pd, dal candidato alla presidenza della Regione (nonché sindaco di Ravenna), Michele De Pascale, alla consigliera regionale (di Faenza), Manuela Rontini. Per Bignami i soldi ci sono, ma il territorio ravennate non li avrebbe chiesti.
Rontini, chi ha ragione e chi ha torto?
"I nostri numeri sono rigorosi: la premier Meloni è venuta due volte, promettendo rimborsi al 100% e 1,2 miliardi di fondi Pnrr: dei primi sappiamo oggi che viene previsto un tetto massimo di 6mila euro, irrisorio rispetto a chi ha perso tutto, dei secondi non si sa nulla da più di un anno".
Dall’intervista al Carlino, citiamo Bignami: ’stanziati per le urgenze, per Ravenna, 34,6 milioni, erogati 1,5, pari al 4,3%. Concetto ribadito anche dalla candidata alla presidenza dell’opposizione, Elena Ugolini. Come lo spiega?
"Bignami dovrebbe conoscere le fasi e l’iter delle opere pubbliche. I soldi verranno conteggiati una volta fatte le gare, con conseguente assegazione dei lavori per le opere da realizzare. Se Bignami vuole, venga con me a incontrare le imprese e i cittadini. Gli diranno a voce, quello che non vuole farsi sentire: questo Governo ha abbandonato la Romagna".
In base a quali elementi motiva questo abbandono?
"Un esempio? Nelle settimane successive l’alluvione, il ministro Musumeci aveva aperto un tavolo di confronto permanente. È stata fatta una prima riunione, alla quale hanno partecipato i sindaci e i presidenti di provincia, e non è mai stata convocata una seconda. Sono passati 15 mesi, alla faccia del tavolo permanente".
Quando incontra i cittadini, li trova più arrabbiati o delusi dai mancati rimborsi?
"I cittadini tendono a fidarsi delle istituzioni, e quindi avverto la loro delusione davanti alle mancate promesse. In certi casi, purtroppo, sento anche la loro disperazione, perché chi aveva le risorse da parte, ha fatto asciugare i muri, ridipingere, acquisto i mobili nuovi ed è rientrato in casa. Chi quelle risorse non le aveva, non lo ha potuto fare. Io ho incontrato persone che mi hanno detto "ho perso tutto, mi è rimasto solo il mutuo". Sono faentina e la mia città ha avuto 20mila cittadini colpiti dall’alluvvione quindi, purtroppo, di racconti di persone disperate ne ho ascoltati".
L’eventuale vittoria di De Pascale in Regione potrebbe, tenendo conto delle competenze dell’ente, migliorare il quadro che ha descritto?
"Ho trovato grande determinazione da parte della vice presidente (ora facente funzione) Priolo e di Bonaccini. La stessa che Michele ha avuto nel difendere gli interessi dei suoi cittadini. Ecco, questa caparbietà è una garanzia per gli emiliani. Aggiungo un’altra cosa: qualcuno l’ha visto Bignami nei luoghi alluvionati? In tanti sono venuti a fare passerella e poi non si sono fatti più vedere".
Resta poi da chiarire il futuro della struttura commissariale.
"Col commissario Figliuolo, la Regione ha lavorato bene, ma senza risorse anche Figliuolo non può fare miracoli. Anzi, il Governo è chiamato a dirci se il suo mandato, in scadenza a fine anno, sarà rinnovato o sarà sostituito da un’altra figura. Saperlo in anticipo aiuterà a non farci perdere altro tempo".