Bologna, 30 dicembre 2022 – Due regioni, due governatori, due mondi allo specchio. Problemi diversi, proiezioni diverse, orientamenti politici diversi. Ma, con le cinque domande che abbiamo posto a Francesco Acquaroli e Stefano Bonaccini, vedrete che, soprattutto se si guarda al 2023, beh, non ci sono tutte queste distonie. Dall’autonomia differenziata alla capacità di spesa, dalla proiezione su tecnologia e turismo fino alle infrastrutture, Emilia-Romagna e Marche guardano al domani senza piangersi addosso. E con un po’ di speranza.
Per la prima volta nel dopoguerra, nel 2021 l’Emilia-Romagna ha fatto registrare l’indice del valore aggiunto dell’industria più alto fra le regioni europee, con un aumento medio annuo del 2,3%: dal 2015 ha staccato la Germania 9,7 punti percentuali. Tutto questo in uno scenario nazionale dove la presenza di molti parlamentari di area governativa ha sicuramente portato una pioggia di fondi.
Infrastrutture, quali sono gli obiettivi del 2023?
"Stiamo ridisegnando la mobilità dell’Emilia-Romagna con interventi su sistema ferroviario regionale, ciclabili e opere attese da anni con l’obiettivo di arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050. Dunque, equilibrio tra tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile, inteso come opportunità di attrarre imprese e creare occupazione. Vanno in questa direzione i cantieri per il Passante, per la quarta corsia dell’A14, per la terza corsia dell’A13 e dell’A22, con la bretella Campogalliano-Sassuolo e la Cispadana. Ci sono poi gli investimenti sul ferro: dal Corridoio Adriatico Ferroviario al quadruplicamento dei binari della Bologna-Imola-Castel Bolognese”.
Sempre meno trasferimenti da Roma, la sanità che pesa sulle casse regionali e costi in aumenti: il bilancio 2023 la preoccupa?
"La Fondazione Gimbe ha certificato pochi giorni fa che la sanità dell’Emilia-Romagna è la migliore in Italia nel decennio 2010-2019 nell’assicurare le prestazioni sanitarie ai propri cittadini. E il primato si conferma anche durante gli anni della pandemia. Deve cambiare l’orientamento che dall’inizio della pandemia hanno tenuto tutti i Governi, compreso quello attuale, e cioè di scaricare sulle Regioni i costi della gestione del Covid. L’Emilia-Romagna ha impegnato un miliardo di euro dei propri bilanci in questi tre anni su questo fronte, a cui si sono aggiunti gli aumenti dei costi energetici. Eppure, abbiamo sempre chiuso in equilibrio i bilanci”.
Tecnologia e innovazione sono settori importanti: quali investimenti in questi campi?
"Sono nel Dna della comunità imprenditoriale, scientifica e culturale dell’Emilia-Romagna. La nostra Data Valley, con le Reti regionali dei Tecnopoli, Alta Tecnologia, Alta Formazione, rappresenta ormai una piattaforma del digitale e delle nuove tecnologie di livello mondiale. È dei giorni scorsi la notizia che sorgerà al Tecnopolo di Bologna un nuovo istituto dell’Università dell’Onu dedicato ai Big Data. Al Tecnopolo abbiamo da poco inaugurato il supercomputer europeo Leonardo e arriverà il Centro delle Nazioni Unite per la resilienza delle coste ai cambiamenti climatici, che abbiamo finanziato con 2 milioni di euro. Poi il progetto di legge sui talenti, per attrarre, far restare e valorizzare persone”.
Il 2022 è stato un anno difficile per i cittadini, tra caro energia e inflazione. Le tasse regionali verranno modificate?
"Approvato il bilancio 2023: per l’ottavo anno consecutivo restano invariate le tasse regionali. Il carico fiscale viene inoltre alleggerito: uno sgravio per chi vive, lavora e studia qui superiore ai 100 milioni. Questo grazie a misure come l’esenzione dal ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio, alla gratuità di bus e treni regionali per gli studenti fino a 19 anni con Isee familiare non superiore ai 30mila euro, e a bus urbani sempre gratuiti nelle città di inizio e/o fine viaggio per i pendolari abbonati annuali ai treni regionali. Ma si pensi anche all’abbattimento delle rette dei nidi, fino alla copertura del 100% delle borse di studio universitarie”.
Turismo, il 2023 può essere l’anno della definitiva rinascita. Come?
"La rinascita in Emilia-Romagna è già iniziata, visto che siamo al 94% delle presenze turistiche rispetto al 2019, il nostro anno record prima del Covid. Un dato sopra la media nazionale e per il 2023 ci aspettiamo di superare la soglia dei 60 milioni di presenze. Puntiamo su Germania, Austria, Svizzera, nord Europa e Usa, oltre agli Emirati Arabi, per la Motor Valley e la Food Valley. E poi i grandi eventi sportivi dal Gran Premio di F1 alla MotoGp, al Giro d’Italia, all’Ironman, per citarne solo alcuni, in attesa del Tour de France”.