ANTONELLA MARCHIONNI
Emilia Romagna

Latte adulterato, svolta. Misure cautelari per cinque dipendenti: "Non entrate in azienda"

Fattorie Marchigiane, le decisioni prese dalla Procura di Pesaro. Nel mirino ci sono il direttore di produzione e altre figure di vertice. La società fa parte della grande galassia Tre Valli Cooperlat.

Latte adulterato, svolta. Misure cautelari per cinque dipendenti: "Non entrate in azienda"

L’inchiesta è stata aperta lo scorso aprile e ha scosso tutto il settore

C’è una svolta nella vicenda giudiziaria Tre Valli Cooperlat per frode in commercio e adulterazione del prodotto. Il giudice per le indagini preliminari di Pesaro ha firmato cinque misure cautelari personali nei confronti di altrettanti dipendenti che hanno rivestito incarichi di responsabilità nello stabilimento dell’azienda controllata Fattorie Marchigiane di Colli al Metauro. Per sei mesi non potranno entrare in azienda e svolgere attività professionali inerenti al settore lattiero caseario. Ieri mattina il provvedimento è stato notificato agli interessati: la procura di Pesaro ha infatti delegato l’esecuzione dei cinque provvedimenti al comando Nas di Ancona guidati dal comandante Alfredo Russo e all’unità investigativa centrale dell’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Roma). I cinque destinatari delle misure cautelari sono: Bernardo Pittalis, direttore di produzione, Roberto Manna, responsabile di laboratorio, Diego Zanchetti, addetto all’inserimento nei sistemi gestionali, Giuseppe Nucci, consulente aziendale esterno e Frediano Luconi, coordinatore dei siti di produzione. Le indagini coordinate da Silvia Cecchi, sostituto procuratore del tribunale di Pesaro, hanno preso il via a seguito di un’ispezione igienico sanitaria a ottobre 2023. Nel corso delle indagini sono state effettuate numerose ispezioni e l’accusa è quella di aver adulterato latte e prodotti caseari dello stabilimento.

Il 22 aprile scorso erano stati messi i sigilli a 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di prodotti lattiero caseari, insieme a circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti tra cui soda caustica e acqua ossigenata. Queste sono le sostanze che, secondo le ipotesi d’accusa, sarebbero state utilizzate per coprire il cattivo stato di conservazione della materia prima. Le indagini in questi mesi sono proseguite a tamburo battente con l’esecuzione di numerosi campionamenti di latte e altri prodotti sui quali sono state condotte analisi microbiologiche da parte dell’istituto zooprofilattico di Perugia. Sono inoltre state effettuate perquisizioni a carico degli indagati ai quali sono stati sequestrati telefonini e dispositivi informatici poi sottoposti ad analisi forensi da parte del consulente tecnico incaricato dalla Procura dott. Gianfranco Del Prete. Il 6 maggio, all’indomani dell’apertura del fascicolo di indagine si era dimesso il presidente del consiglio di amministrazione di Fattorie Marchigiane Gianluigi Draghi, anche lui indagato.

Al suo posto era stato nominato Gianpaolo Lizzi, nuovo direttore di produzione, responsabile degli stabilimenti di Colli Al Metauro e di Amandola con incarico specifico anche sulla sicurezza e sul controllo qualità. Contemporaneamente era stata stabilita una sospensione di alcune settimane delle attività dello stabilimento di Colli al Metauro, per consentire le attività di verifica ed eventuale bonifica degli impianti di produzione e dell’intera struttura.