"Quella del capotreno è una figura importante, un pubblico ufficiale, ma troppo spesso viene presa di mira dai passeggeri, anche con aggressioni fisiche".
A lanciare l’allarme è Aldo Cosenza, segretario generale della Fit Cisl Emilia Romagna.
L’ idea delle bodycam per i capitreno da dove arriva?
"Nel 2021 noi sindacati firmatari dle contratto nazionale abbiamo avuto un incontro in Prefettura per chiedere diverse misure legate alla sicurezza a bordo dei trani, tra cui gli annunci in stazione per avvertire i passeggeri che il capotreno è un pubblico ufficiale. Le bodycam sono oggetto di un altro accordo del 22 dicembre 2022 e ora parte la sperimentazione".
Chi le potrà utilizzare?
"Sono destinate ai capitreno e ai tutor, figure di support ai capitreno. Vorrei fare un plauso a Trenitalia Tper che ha avuto il coraggio di adottarle come deterrente e di andare in supporto ai dipendenti, perché le situazioni critiche sono tante e possono diventare pure gravi".
Cosa succede nelle stazioni?
Qualche mese fa un capotreno di un convoglio in arrivo dalla Liguria alla stazione di Parma ha preso una bottigliata mentre era in attesa di ripartire. È una situazione allarmante che non riguarda solo i capitreno, che sempre più spesso grazie alle buone scelte dell’azienda sono donne, ma anche dei viaggiatori".
Chi sono le persone che aggrediscono il personale di Trenitalia Tper? Le avete identificate?
"In Emilia-Romagna c’è una situazione di baby gang, di immigrati irregolari, di ragazzi di seconda generazione e di utenti scalmanati. Tanti pretendono di salire a bordo senza biglietto. Noi chiediamo da tempo che vengano messi i tornelli all’ingresso delle stazioni, come avviene in metropolitana, in modo che possa entrare solo chi deve prendere il treno".
Le aggressioni, dai dati diffusi da Trenitalia Tper, in ogni caso sono diminuite del 20% nel 2023.
"Il nostro obiettivo è quello di arrivare a zero aggressioni. Uno solo di questi episodi è già una sconfitta. Vanno benissimo le bodycam, ma sono un deterrente. Servirebbero più controlli sui treni, anche da parte di personale della Polfer. Non è giusto che chi viaggia debba assistere ad episodi violenti e chi lavora debba prendere sputi, spintoni o pugni in faccia. Non è normale. Per noi non è tanto importante se questi episodi calano del 10% o del 20% su anno, per noi l’obiettivo è arrivare a zero"
Benedetta Dalla Rovere