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Emilia Romagna

Il vero nodo dell’Emilia-Romagna. Un solo binario verso la Riviera

Riguarda il tratto Castel San Pietro-Ravenna-Rimini; il progetto c’è ma deve essere ancora finanziato. L’assessore regionale Corsini: "Salvini mi ha detto che i soldi arriveranno entro la fine del 2027".

Il vero nodo dell’Emilia-Romagna. Un solo binario verso la Riviera

Tanti passeggeri in attesa in tutta Italia, per il guasto di ieri nel Bolognese

Gli interventi attuati nel corso dell’estate per riparare i danni causati dall’alluvione non interverranno in quello che è il vero nodo da risolvere per adeguare i trasporti in Emilia Romagna, e cioè la presenza di un unico binario fra Castel-Bolognese, Ravenna e Rimini. Il nuovo binario al vaglio della progettazione – il cosiddetto ‘quadruplicamento’ – insensiterà solo tra Bologna e Castel Bolognese. Un’opera che ad ogni modo metterà la linea maggiormente al riparo di fronte agli eventuali guasti, potendo contare su maggiori margini di manovra per reindirizzare i treni su un binario diverso rispetto a quello consueto.

Tanto che l’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini non usa mezzi termini: "Quando l’intervento sarà realizzato si aprirà un nuovo mondo". I tempi tuttavia si annunciano lunghi: vari anni per realizzare l’opera, per quale ancora non è stata decisa la rotta da seguire (se a fianco degli attuali binari oppure più a nord), preceduti da una serie di espropri che si annuncia lunga; anche per questo la discussione con i comuni è intensa. Il guasto di ieri non ha ad ogni modo nulla che vedere con i rallentamenti e i ritardi che hanno scandito l’estate degli emiliano-romagnoli e dei turisti: allora i disagi erano da imputare al sequestro di un binario all’altezza di Parma deciso dalla Procura dopo il deragliamento di un merci. "E’ stato oggettivamente creato un disservizio a milioni di persone in viaggio su quella linea"- fa notare Corsini.

La madre di tutti o quasi i problemi sui treni che percorrono l’Emilia Romagna, tuttavia, è altrove, e cioè sulla linea a binario unico Castel Bolognese-Ravenna-Rimini, le cui fragilità gravano come un macigno sulle opportunità di sviluppo del porto di Ravenna, oltre che sulla possibilità di immaginare in Romagna un turismo più sostenibile, che liberi le persone dall’incombenza di peregrinare per ore cercando parcheggio. Per ora l’obiettivo di una Romagna da vivere in treno fra una spiaggia e l’altra appare ancora lontano: "Il progetto per adeguare la Ravenna-Rimini raddoppiando buona parte della linea ed eliminando quasi trenta passaggi a livello c’è già da anni – prosegue Corsini – . Ora il progetto va finanziato". Lo stesso dicasi per il raddoppio della linea fra Castelbolognese e Ravenna: "anche lì esiste già un progetto a firma di Rfi, che attende solo i finanziamenti del governo". Fondi per i quali già a febbraio – dopo che la linea fu incoronata come una delle dieci meno efficienti d’Italia – Corsini scrisse al ministro ai Trasporti Matteo Salvini, sollecitando il finanziamento dei due progetti. La novità è che Corsini ha ricevuto risposta: "Il ministro ha assicurato che l’obiettivo del governo è finanziare i due progetti per la Castelbolognese-Ravenna-Rimini entro la fine della legislatura, il cui termine è previsto nel 2027".