FRANCESCO MORONI
Emilia Romagna

Figliuolo bacchetta i candidati: "Alluvione, uniamo le forze. Basta campagna elettorale"

Faccia a faccia con la presidente facente funzioni della Regione Irene Priolo e vari sindaci. La road map: pronte dieci ordinanze. Sui beni mobili de Pascale insiste: "Aumentare i rimborsi".

Figliuolo bacchetta i candidati: "Alluvione, uniamo le forze. Basta campagna elettorale"

Faccia a faccia con la presidente facente funzioni della Regione Irene Priolo e vari sindaci. La road map: pronte dieci ordinanze. Sui beni mobili de Pascale insiste: "Aumentare i rimborsi".

La tragedia, le ferite, i danni, il dolore ancora negli occhi di tutti non diventino un appiglio per ottenere voti. L’alluvione, insomma, "resti fuori dalla campagna elettorale" per le Regionali. La bacchettata ai candidati arriva dal commissario straordinario del governo alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo: "Secondo me sarebbe meglio non portare un tema del genere in campagna elettorale – avverte lui –, ma impegnare le energie per fare il bene dei cittadini".

La stoccata arriva durante l’incontro in Regione con Irene Priolo, presidente facente funzioni e subcommissario alla ricostruzione post alluvione, assieme agli amministratori dei territori colpiti: c’era Matteo Lepore per Bologna, Enzo Lattuca per Cesena, il vicesindaco Vincenzo Bongiorno per Forlì, i presidenti delle province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia. C’era, chiaramente, anche Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e candidato alle Regionali per il centrosinistra. Lui che ha detto di vivere l’alluvione come "un’ansia" che ha "cambiato la sua vita" per sempre.

L’incontro è servito per mettere nero su bianco il cronoprogramma dei prossimi mesi: ci sono le ultime 10 ordinanze in arrivo, innanzitutto. "Una road map", per dirla all’inglese, che metterà in campo "la maggior parte dei tre miliardi a disposizione per la ricostruzione". E che serve, soprattutto, per fare il punto da qui a settembre, anche considerando le ferie agostane di mezzo. Figliuolo però si dice soddisfatto: "Non so quanti possano dire, a memoria d’uomo e a livello statistico, di aver fatto tutte queste cose. Ritengo che 4,6 miliardi di risorse non sono pochi".

Nel calderone delle ordinanze c’è in primis il rimborso dei beni mobili – il documento arriverà a settembre –, su cui continua il tira e molla Regione-Governo: "L’ordinanza uscirà con il limite di 6.000 euro, perché questo dice la legge", commenta Figliuolo, che parla di "un atteggiamento prudente" adottato da Roma.

Il generale fa notare anche come questo sia un risultato, in quanto si è passati "da zero a seimila". Per de Pascale, invece, il governo deve impegnarsi verso "un aumento del massimale degli indennizzi". Per Priolo seimila euro "non sono ciò che ci si aspettava", ma un numero "molto lontano da quello che abbiamo presentato (30mila, ndr)".

Poi il discorso sul credito d’imposta, valido per pagare le rate di rimborso dei finanziamenti, destinatario di un’altra ordinanza: "La disponibilità c’è – taglia corto Figliuolo –: in questo momento per la ricostruzione privata il commissario ha a disposizione 1,9 miliardi". In più, sul fronte della ricostruzione privata, "ho notato un incremento delle domande", aggiunge Figliuolo. Che prosegue: "Mi fa piacere: vuol dire che cittadini e periti stanno prendendo maggior confidenza. Siamo arrivati a 600 pratiche concluse, quasi il 40% di quelle in istruzione". E ancora nelle ordinanze figureranno: gli interventi ingenti, l’assunzione di personale, il terzo settore, i fondi Pnrr.

Proprio sulle risorse europee, Priolo sottolinea: "Il prossimo presidente della Regione, in una negoziazione costante con il governo, dovrà fare in modo che venga mantenuta la promessa di 1,2 miliardi di euro aggiuntivi che ad oggi, in assenza del Pnrr, non ci sono. Questo sarà il mio lascito, la battaglia politica da fare".

Ma c’è anche il capitolo dei ‘piani speciali’, da portare avanti "di pari passo" con le ordinanze, che comprendono opere di prevenzione e messa in sicurezza: casse di espansione, innalzamento dei ponti, interventi contro il dissesto e lavori sulla rete fognaria. "Opere non più rinviabili", per Priolo, "che a settembre dovranno essere approvate", in modo da dare "una prospettiva per i prossimi anni" e far sì che "nelle dotazioni finanziarie per il 2025 ci sia già una quota destinata alla progettazione".