Tokyo (Giappone), 13 novembre 2023 – Cappelletti, piadina, parmigiano reggiano e un calice di albana o lambrusco con vista su un antico giardino del ‘600. L’Emilia-Romagna dà il via a Tokyo, con un menù curato da Casa Artusi e i vini dell’enoteca regionale, alla settimana della Cucina italiana nel mondo puntando sul marchio Food valley. E per l’occasione, nella storica sede dell’Ambasciata, c’era il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, giunto con la missione della Regione assieme agli assessori all’Agricoltura Alessio Mammi e allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla. Si è conclusa così la prima giornata del viaggio nel Paese del Sol Levante della consistente delegazione emiliano-romagnola (quasi 90 persone), che comprende imprese, università e centri di ricerca. Gran parte della giornata è stata concentrata sui temi dello sviluppo economico.
“L’Emilia-Romagna è venuta in Giappone per la prima volta per creare e rafforzare relazioni e portarle avanti nel tempo”, ha detto Bonaccini, chiarendo così uno degli obiettivi principali del viaggio. La mattinata si è concentrata sullo sviluppo economico e le opportunità per le imprese, con un incontro alla Camera di commercio italiana in Giappone per chiarire soprattutto gli ostacoli, non piccoli, che devono affrontare le imprese e le numerose specificità del mercato, dalla necessità di alti standard sul packaging alla necessità di un attento servizio clienti. “Siamo convinti che sia in atto un grosso cambiamento geopolitico – ha detto Colla - e il Giappone per noi è anche la piattaforma per aprire il mercato asiatico. Perché il Giappone? Abbiamo già rapporti importanti, per esempio con la Toyota nel settore automotive e con la Mitsubishi che nel settore della chimica ha fatto grossi investimenti a Modena. E a Bologna ha aperto una sede Ntt, fra le principali società che operano nel settore dell’intelligenza artificiale”. Anche se non grande in termini assoluti, l’export in Giappone è in forte crescita negli ultimi anni: e un quarto di tutte le esportazioni italiane nel Sol Levante, vengono dall’Emilia-Romagna.
Uno degli obiettivi è promuovere le eccellenze alimentari, fra le principali voci dell’export regionale e uno dei principali elementi di riconoscibilità dell’Italia in Giappone: “Il nostro export può crescere – ha detto l’assessore Mammi -, dobbiamo puntare sull’internazionalizzazione e portare i nostri prodotti e le nostre eccellenze nel mondo. Abbiamo il più alto numero di prodotti a marchio dop e Igp in Europa”.
Fra i cardini della missione ci sono però anche ricerca e innovazione: “Puntiamo sulla ricerca, sulla tecnologia e sull’innovazione – ha detto Bonaccini -, in parte per gli investimenti che storicamente fa il Giappone su questi temi, ma anche perché negli ultimi anni l’Emilia-Romagna è diventata e diventerà la principale data valley europee. Per esempio attraverso gli investimenti nel supercomputer Leonardo e l’apertura di una delle poche sedi dell’università delle Nazioni unite che sarà dedicata proprio a questi temi”.
Proprio su questo fronte nel pomeriggio, una parte della missione ha visitato la sede dell’Università delle Nazioni Unite di Tokyo, a Shibuya, capofila dell’ente che ha tredici sedi nel mondo. L’accademia dell’Onu numero 14 aprirà al Tecnopolo di Bologna e sarà dedicata alla ricerca sull’intelligenza artificiale e il cambiamento climatico, utilizzando il supercomputer Leonardo, del Cineca. Il rettore dell’Università Tshilidzi Marwala ha assicurato a Bonaccini “il massimo impegno” per l’apertura della sede a Bologna. Il governo si è impegnato a investire 40 milioni su questo fronte e l’obiettivo è l’avvio dell’attività nel corso del 2025.