Bologna, 30 marzo 2024 – Personale dei supermercati in fibrillazione 24 ore prima delle feste: il giorno prima di Pasqua è scattato lo sciopero a causa delle tensioni che si sono venute a creare con Federdistribuzione. Tensioni scaturite dalla rottura delle trattative in merito al mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale Distribuzione Moderna Organizzata.
Secondo i sindacati che hanno proclamato lo sciopero – Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil – l’adesione da parte dei lavoratori delle catene dei supermercati è stata alta in Emilia Romagna.
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L’adesione a Bologna e in Romagna
Secondo i numeri raccolti dalle sigle sindacali, nell'area metropolitana di Bologna si sono raggiunti picchi superiori all'80% in molti supermercati delle principali catene nazionali mentre nell'area della Romagna, ossia nelle province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, è stato registrato un 70% di partecipazione alla mobilitazione tra i lavoratori e lavoratrici di Arca, Famila e A&O. Proteste invece si sono verificare a Cesena, dove è stato organizzato un presidio a cui hanno partecipato più di 200 persone, davanti al Famila di Torre del Moro.
I motivi dello sciopero
I motivi della mobilitazione nascono a seguito della rottura della trattativa tra organizzazioni sindacali e Federdistribuzione, nonostante gli altri contatti del settore del commercio organizzato siano stati chiusi tanto nell'ambito del privato quanto nell'ambito della cooperazione.
Ora, viene evidenziato, l'auspicio di Filcams, Fisascat e Uiltucs è che Federdistribuzione riapra il tavolo delle trattative con la volontà di giungere ad un accordo in modo da allineare gli stipendi per tutto il settore e garantire gli aumenti anche ai lavoratori dei supermercati di tutta l' Emilia- Romagna.