ROSALBA CARBUTTI
Economia

Referendum contro il Jobs Act, 52mila firme raccolte in Emilia Romagna: “Un segnale importante”

Lo ha detto Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil regionale. Intanto, crescono gli iscritti al sindacato: nel 2023 le tessere sono oltre 792mila, 20mila in più rispetto al 2022

Bologna, 28 maggio 2024 – Crescono gli iscritti alla Cgil Emilia-Romagna. Nel 2023, infatti, le tessere al sindacato sono oltre 792mila, 20mila in più rispetto al 2022 con un balzo del 2,68 per cento.

Massimo Bussandri, segretario generale Cgil Emilia-Romagna (foto Schicchi)
Massimo Bussandri, segretario generale Cgil Emilia-Romagna (foto Schicchi)

Per quanto riguarda la mobilitazione referendaria contro il Jobs Act, invece, sono circa 52mila le firme raccolte: "Un segnale importante. Importante il quesito sul Jobs Act che ha creato una frattura con un certo mondo politico ma non è l'unica battaglia. Proponiamo, infatti, una ricomposizione complessiva del lavoro per puntare sulla sicurezza e superare lo sfruttamento, la precarietà e i bassi salari", spiega Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia-Romagna. Obiettivo - al termine della raccolta firme del 22 luglio - raggiungere quota 200mila in Emilia-Romagna.

Per quanto riguarda, invece, il tesseramento Bussandri sottolinea alcuni trend positivi: una maggioranza di donne (52,86%), un aumento di nuovi iscritti (26.302) e di under 35 (+4,68%). Nella platea sono quasi 376mila i lavoratori (gli attivi) e più di 416mila i pensionati, ma percentualmente i primi aumentano più dei secondi dal 2022 al 2023. Numeri che dimostrano come "non siamo solo un sindacato di pensionati", ricorda Gianluca Zilocchi, segretario organizzativo Cgil Emilia-Romagna.