MARIATERESA MASTROMARINO
Economia

Le sfide della rappresentanza: “Ruolo cardine in democrazia”

Il dibattito ieri a Bologna all’assemblea di Cna Emilia-Romagna: “Centrali i corpi intermedi”

I relatori chiamati a confrontarsi sul palco della Cna Emilia-Romagna (FotoSchicchi)

I relatori chiamati a confrontarsi sul palco della Cna Emilia-Romagna (Fotoschicchi)

Bologna, 3 luglio 2024 – “C’è stata una fase in cui le associazioni erano espressioni del reticolato ideologico del Paese”, ma ora non lo sono più. E devono trovare il modo di tornare a essere centrali.

Su questo riflette ‘Nuove sfide della rappresentanza’, l’assemblea di Cna Emilia-Romagna ieri a Bologna. Al centro del dibattito, la figura dell’organizzazione, che è “un corpo intermedio tra imprese e istituzioni – inizia il segretario regionale Diego Benatti –. Ma anche Cna deve innovarsi per essere sempre più utile alle imprese, soprattutto nella società dell’immediatezza, dove i confini spazio-tempo, nella rappresentanza, impongono nuovi modelli. Abbiamo vissuto negli anni passati logiche di disintermediazione, in cui alcune forze politiche hanno pensato di fare a meno delle associazioni per rivolgersi direttamente alle imprese”.

La politica “ha giocato a delegittimare la rappresentanza, una scelta miope, che ha solo indebolito la possibilità di una rappresentanza sociale – commenta il senatore Pier Ferdinando Casini –. E ora vediamo il fenomeno dell’astensionismo che cresce. Oggi non esistono più i partiti, e quel poco dissimulante dei partiti che esiste ha bisogno di avere dei corpi intermedi, dando loro forza”.

“Questo governo vuole essere al fianco delle imprese, rafforzando un rapporto di ascolto delle necessità delle pmi – commenta la deputata Daniela Dondi –. Cna ha un ruolo fondamentale di interlocuzione con il mondo politico, facendosi anche portavoce degli sviluppi che la società vive”. Secondo il presidente regionale di Cna, Paolo Cavini, “è fondamentale puntare su inclusione e partecipazione. La vera forza sta nelle relazioni e nella loro qualità”.

“I corpi intermedi sono un imprescindibile strumento di democrazia – evidenzia il costituzionalista Andrea Longo –. Quella del lobbying è una fondamentale attività di interazione della società con la politica”. Sono tanti i corpi intermedi che hanno perso terreno. “Non esistono giornali e corpi intermedi senza democrazia, così come non esiste democrazia senza corpi intermedi e giornalismo – analizza Agnese Pini, direttrice di Qn, Il Giorno, La Nazione e il Resto del Carlino –. Però i giornali hanno perso potere, così come le associazioni e i partiti. Questo è un male? Non lo so. Il problema è con che cosa sostituiamo questo vuoto di potere”. Tra gli attori, anche l’università, che “deve assumere il ruolo di corpo intermedio, da un punto di vista sociale, culturale e formativo per i nostri giovani – dice la rettrice dell’Università di Ferrara, Laura Ramaciotti -. È il momento di snodo in cui gli studenti intraprendono il loro percorso di carriera e crescita professionale”.

Conclude il segretario nazionale di Cna, Otello Gregorini: “Per le organizzazioni di imprese è tempo di adeguarsi: non possono più essere legate solo dall’appartenenza settoriale. A noi guardano il 99,4% delle imprese, il motore del Paese, non va dimenticato”.