MARIATERESA MASTROMARINO
Economia

I premi dei Cavalieri del lavoro: “Borse di studio a 25 giovani talenti”

Mille euro a testa agli studenti usciti dagli istituti tecnici tecnologici con il massimo dei voti

I venticinque giovani premiati nell’aula Marco Biagi de Il Resto del Carlino: per ognuno di loro una borsa di studio del valore di mille euro

I venticinque giovani premiati nell’aula Marco Biagi de Il Resto del Carlino: per ognuno di loro una borsa di studio del valore di mille euro

Bologna, 18 dicembre 2024 – Venticinque giovani, meritevoli, talentuosi e preparati. Che terminano i percorsi scolastici con il massimo di voti, spalancando le porte a un futuro di successi e soddisfazione in campo professionale. Sono i fiori all’occhiello degli istituti tecnici tecnologici statali della regione, premiati, come ogni anno, dal gruppo emiliano-romagnolo dei Cavalieri del lavoro. Nell’aula Marco Biagi della sede de il Resto del Carlino, i diplomati si sono riuniti per ricevere le borse di studio, dal valore di mille euro ciascuna, per incentivare la loro carriera futura. Seduti in prima fila, i Cavalieri del lavoro e Andrea Riffeser Monti, presidente e ad di Monrif spa. A fare gli onori di casa, la direttrice di Qn, La Nazione, Il Giorno e il Carlino Agnese Pini: “La cultura di impresa è la cultura di saper fare – inizia –. Proprio imparando a fare le cose anche con le mani farete la cultura del nostro Paese, che ha tanti limiti, ma attraverso la cultura di impresa ha segnato la storia”.

I Cavalieri del Lavoro del gruppo emiliano-romagnolo. A sinistra Fabio Storchi, Maria Grazia Caputo, Franco Caramazza, Grazia Valentini, Andrea Riffeser Monti, Averardo Orta, Maurizio Focchi. A destra Lorenzo Sassoli de Bianchi, Maurizio Marchesini, Stefano Borghi, Paolo Bertazzoni, Guido Ottolenghi, Marco Checchi, Antonio Serena Monghini
I Cavalieri del Lavoro del gruppo emiliano-romagnolo. A sinistra Fabio Storchi, Maria Grazia Caputo, Franco Caramazza, Grazia Valentini, Andrea Riffeser Monti, Averardo Orta, Maurizio Focchi. A destra Lorenzo Sassoli de Bianchi, Maurizio Marchesini, Stefano Borghi, Paolo Bertazzoni, Guido Ottolenghi, Marco Checchi, Antonio Serena Monghini

A consegnare gli attestati, Fabio Storchi, già presidente del Cavalieri del lavoro dell’Emilia-Romagna: “La cultura di impresa è un aspetto di fondamentale importanza per gli imprenditori e per noi Cavalieri che ne facciamo un simbolo – racconta alla platea –. Una cultura che evolve continuamente, una sfida continua per le aziende: la responsabilità si è allargata all’ambiente e al sociale. Dobbiamo tornare a un rapporto efficace e continuo con le comunità di riferimento. E la presenza dei giovani è fondamentale: siete voi il rinnovamento delle imprese. Un binomio perfetto, quello con i collaboratori senior, che permette di realizzare la trasformazione di impresa, accogliendo le nuove tecnologie e il lavoro di squadra”.

Il gruppo – composto da Bertazzoni, Borghi, Bucci, Checchi, Ferrari, Focchi, Galliani, Giglio, Marchesini, Masotti, Orta, Ottolenghi, Parenti, Possati, Sassoli de Bianchi, Serena Monghini, Storchi, Valentini, Volta e Caramazza – ha anche eletto il nuovo presidente, che è Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini Group e di Nomisma, e vicepresidente nazionale di Confidustria.

“L’obiettivo del mio mandato è preservare i valori su cui si fonda l’ordine dei Cavalieri del lavoro, trasmettendo anche ai giovani il rispetto, il lavoro e la crescita economica e sociale del nostro Paese – afferma il neopresidente –. Bisogna far capire loro che il lavoro è un valore e non solo un mezzo di sussistenza. È un mezzo per realizzarsi ed essere importanti nella società, chiedendosi cosa noi possiamo dare agli altri e non solo in contrario. Dobbiamo seguire il progresso, per trattare temi come l’intelligenza artificiale e il super calcolo. Bisogna affrontare la rivoluzione che stiamo vivendo, tenendo sempre al centro la persona”. E in merito al futuro delle imprese emiliano-romagnole, “l’economia è tornata agli zero virgola positivi, ma la crescita è lenta, soprattutto nel mondo industriale, da semestri in difficoltà – conclude –. Ma la situazione emiliano-romagnola è leggermente migliore rispetto a quella nazionale per le caratteristiche delle nostre industrie. Che sono fortemente orientate all’export e all’innovazione. La regione continua a rimanere attrattiva”.