GIORGIA DECUPERTINIS
Economia

Affitti da incubo in Emilia Romagna, sempre meno case e prezzi alle stelle: "Rincari del 31%"

In regione per un monolocale si spendono in media 490 euro Rimini, Ravenna e Bologna le province più care. Reggio conviene

Bologna, 26 gennaio 2023 – Ci sono coppie che sognano una camera in più per un figlio in arrivo. Ci sono studenti che cercano una casa a Bologna, Rimini, Modena o Reggio-Emilia, per cominciare dopo il diploma il percorso di studi all’Università. E ci sono lavoratori alla ricerca di un alloggio per un trasferimento improvviso.

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Soltanto in pochi, però, riescono a portare a termine l’obiettivo: se l’incremento dei tassi dei mutui ha fatto crescere le richieste di abitazioni in affitto, costi alle stelle e una ridotta disponibilità di alloggi si rivelano ora "un incubo". Un incubo, sì, che attraversa tutto lo Stivale, ma che trova in Emilia-Romagna spine ancora più difficili da sfilare. Lo confermano i numeri: 75 capoluoghi italiani su 107 hanno registrato una riduzione dello stock di case disponibili, con punte dell’81% a Ferrara.

Non solo. Secondo l’ultimo report pubblicato da "Idealista", il mercato degli affitti a livello nazionale ha registrato un incremento del 3,5% dei canoni nell’ultimo anno, attestandosi su una media di 11,4 euro al metro quadrato al mese. Media, questa, ancora più alta a livello regionale, dove a dicembre del 2022 è segnalato un importo di 14 euro al metro quadrato mensili (più 0,9 % rispetto a novembre 2022 e più 31,2% rispetto a dicembre 2021). Facendo due conti, ciò significa che in Emilia-Romagna, per un monolocale di 35 metri quadrati si potranno spendere circa 490 euro al mese, fino a 630 per un bilocale di 45 metri quadrati e quasi 850 euro per un’abitazione a tre camere (60 metri quadrati).

Schizzano i prezzi nella provincia di Rimini (26,8 euro al metro quadrato), prima in classifica nell’ultimo mese del 2022 persino a livello nazionale, che paga lo scotto degli aumenti tipici delle località di mare e turistiche: il problema, in alcune realtà ad altissimo flusso turistico o con sedi universitarie, diventa infatti "ancora più complesso, a causa del contemporaneo boom dei cosiddetti affitti brevi". Così, anche un monolocale può arrivare a costare 900 euro al mese, un bilocale oltre mille e un trilocale 1.500 euro. Bisognerà oltrepassare i duemila, invece, per una casa di 100 metri quadrati. Cifre simili in un’altra località di mare, Ravenna, dove un monolocale sfiora 630 euro, mentre una casa con due camere supera 900 euro. Oltre 1.200 euro, infine, per un trilocale.

In provincia di Bologna , invece, un monolocale in affitto costa poco meno di 500 euro al mese, un bilocale, in media, 630 euro al mese, e un’abitazione a tre camere poco meno di 900 euro. Inferiori i prezzi a Forlì-Cesena (10,1 euro/mq), dove l’affitto di un monolocale si aggira in media sui 350 euro al mese, mentre si arriva a 450 euro per una casa con due camere. Seicento euro, invece, per un trilocale e poco più di mille euro per un’abitazione di quattro stanze. Così anche a nel territorio di Modena. Nella classifica regionale, l’ultima – e quindi la provincia più economica – è Reggio Emilia: 8,3 euro/mq. Ciò significa che l’affitto di un monolcale scende fino a 280 euro, mentre una casa più ampia ne costa 360, meno di 500 i trilocali e meno di mille una casa di 100 metri quadrati. "Nel 2022 si è accentuato lo squilibrio tra la domanda e l’offerta nel settore delle locazioni residenziali – spiega Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di Idealista –. Mancanza di stock abitativo disponibile e inflazione hanno spinto i prezzi alle stelle, con rialzi a doppia cifra in molti mercati, come Bologna, che segnala un aumento del 12,5 %".

Una ricerca, dunque, che si fa sempre più complessa non solo dal punto di vista economico: il sogno di una prima casa in affitto corre il rischio di trasformarsi in un incubo quando si deve fare i conti con la carenza di abitazioni. In Italia, la variazione stock 2021-2022 è pari a meno 36%. E numeri simili caratterizzano anche molte delle città emiliano-romagnole: Bologna meno 23%, Forlì meno 20%, Ferrara meno 81%, Ravenna meno 10%, Reggio Emilia meno 58%. Crescono invece Modena e Rimini: più 9% e più 41%.