Bologna, 7 novembre 2022 - Prosegue l'iniziativa "I Luoghi del Cuore" promossa dal Fondo per l'Ambiente Italiano che tra poche settimane vedrà concludere la sua 11ª edizione. Altresì conosciuta come campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, la classifica è il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale italiano che consente ogni anno di promuovere borghi, monumenti, paesaggi e tradizioni del nostro paese. Questa edizione, lanciata lo scorso 12 maggio, ha oggi raggiunto circa un milione di voti. Tutti possono partecipare, votando uno o più luoghi liberamente sul sito FAI; e per farlo, c'è ancora tempo fino al 15 dicembre 2022. In attesa della classifica definitiva, che verrà comunicata entro marzo 2023, ecco quali sono i luoghi del cuore provvisori in Emilia Romagna.
Via Vandelli: la madre di tutte le strade moderne, tra Emilia-Romagna e Toscana
Via Vandelli è la leggendaria strada 'illuminista' del Ducato Estense, progettata attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, tra Emilia-Romagna e Toscana. I 172 chilometri dell’ardita infrastruttura carrozzabile furono realizzati nel 1739 dall’ingegnere, cartografo e professore Domenico Vandelli. Lungo il percorso si conservano tratti lastricati originari e sono ancora individuabili gli edifici, voluti dal Vandelli, con la funzione di osterie, stazioni di poste e rifugi per i viaggiatori.
Antica Salina Camillone a Cervia, Ravenna
Parte integrante del Museo del Sale di Cervia, l’antica Salina Camillone è l’ultima salina su 149 ad essere rimasta attiva dopo la trasformazione funzionale del 1959, anno in cui le «salinette», lavorate fino ad allora artigianalmente, vennero accorpate in grandi vasche di evaporazione e raccolta del sale. Il sale della Salina. Qui i salinari volontari producono il sale ancora con il metodo antico, con gli attrezzi in legno e le antiche procedure. Il sale della Salina Camillone è presidio Slow Food dal 2004.
Camera della Badessa affrescata dal Correggio, Parma
Ritenuta uno dei capolavori del maturo Rinascimento italiano, la stanza fa parte del Complesso monumentale di San Paolo. Il complesso ebbe il suo periodo di maggior splendore a cavallo dei secoli XV e XVI, quando furono badesse Cecilia Bergonzi e Giovanna da Piacenza, per la quale Correggio affrescò la Camera nel 1519. Adiacente a questa si trova una seconda camera, sempre appartenuta alla Badessa Giovanna, decorata secondo i canoni della pittura romana dell’epoca da Alessandro Araldi, che vi lavorò nel 1514.
Viale dei tigli e la Chiesa di Rigosa, Bologna
La Chiesa di Santa Maria del Carmine si trova in un angolo appartato, tra il torrente Lavino e terreni coltivati a seminativo e frutteto - tipico paesaggio della pianura, non ancora contaminato dall'espansione urbanistica della periferia bolognese - ed è raggiungibile percorrendo uno scenografico viale di imponenti tigli. Fu Matilde di Canossa a far edificare il primo nucleo della chiesa che successivamente venne modificata e ampliata per essere infine completamente ricostruita intorno al 1885 e orientata verso la nuova strada di Rigosa. L'obiettivo del comitato «Amici di Rigosa», che sta ora promuovendo la raccolta voti al censimento del FAI, è di conservare in sicurezza il viale dei tigli, la Chiesa e gli edifici adiacenti che fanno parte del paesaggio e della memoria storica di Rigosa di Bologna.
Complesso termale: mescita delle acque e le vecchie terme, Sant’Andrea Bagni, Parma
Sant'Andrea Bagni è una frazione del comune di Medesano e sorge tra boschi di querce e castagni, a pochi passi da Parma. È divenuto famoso per il suo bacino idrotermale forse già all’epoca degli Etruschi, che furono i primi a scoprire le proprietà delle acque curative del Rio Fabbro. Giacomo Ponci e soprattutto il figlio Carlo, proprietari dei terreni lungo le fonti del Rio Fabbro, decisero di promuovere la fase industriale della raccolta delle acque minerali ai fini dell’erogazione delle cure. Su concessione dello Stato, aprirono intorno al 1912 il primo stabilimento per le cure termali e una mescita per la distribuzione dell’acqua alcalina come bevanda. Il Complesso delle Terme di Sant’Andrea Bagni è l’unica stazione idrotermale dell’Italia centro-settentrionale a raccogliere in uno stesso bacino acque per cure termali e acque minerali per cure idropiniche. La mescita è l’edificio dedicato a quest’ultima tipologia di cure e conta ben otto tipi diversi di acque medicinali da bere: è il solo dei due edifici ancora aperto al pubblico, anche se necessita di alcuni interventi di manutenzione.