Vendemmia in Emilia Romagna in super anticipo, potrebbe partire già l’8 agosto: ecco perché

Confagricoltura: “Dipende però dal meteo: se la temperatura permane a lungo sopra i 36° la maturazione dell’acino rallenta”. Nel frattempo si stima una aumento della produzione regionale del 10%

Vendemmia in super anticipo in Emilia Romagna. Confagricoltura, meteo permettendo, fissa il suo inizio già dall'8 agosto. Ecco perché

Vendemmia in super anticipo in Emilia Romagna. Confagricoltura, meteo permettendo, fissa il suo inizio già dall'8 agosto. Ecco perché

Bologna, 3 agosto 2024 – La vendemmia in Emilia Romagna potrebbe partire già dall’8 agosto. A dirlo è Confagricoltura specificando che “il condizionale è d’obbligo”. Già perché lo stacco dei primi grappoli d’uva dipende dal meteo.

E a essere coinvolti da questa ‘rivoluzione’ non sarebbero solo i primi grappoli d'uva bianca per le basi spumante, ma la raccolta potrebbe essere molto precoce anche per i vitigni a bacca rossa con inizio già a fine mese.

Confagricoltura aggiunge un ‘se’: “Se la temperatura permane a lungo sopra i 36 gradi la maturazione dell'acino rallenta". Nel frattempo si stima "un aumento della produzione regionale del 10% rispetto all'annata precedente che è stata scarsa, sotto la media degli ultimi cinque anni. Sulla resa in collina incombono tuttavia le incognite della siccità e della scarsa disponibilità d'acqua a uso irriguo, variabili che potrebbero ridurre sensibilmente il raccolto e in particolare quello dei vitigni a maturazione tardiva", spiega l'associazione di categoria.

"Vogliamo essere ottimisti: la produzione torna a crescere, le uve sono sane in grado di raggiungere un elevato standard qualitativo come pure l'intensità aromatica richiesta da vitigni quali la Malvasia di Candia dei colli parmensi e piacentini", afferma il nuovo presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Emilia- Romagna, Renzo Pelliciari.

Allo stesso tempo "preoccupano gli attacchi di malattie importanti della vite, a macchia di leopardo- aggiunge Pelliciari- sempre più difficili da gestire e controllare, come flavescenza dorata (in special modo in prossimità dei fiumi) e mal dell'esca (quest'ultima favorita dall'eccesso di piogge primaverili e poi dal caldo record)".

Infine, "ci attendiamo una vendemmia positiva per il Lambrusco che dopo due anni neri - continua Pelliciari - dovrebbe riallinearsi alle produzioni del 2020 e del 2021 ma anche per il Pignoletto: + 20% circa sul 2023". Il presidente dei viticoltori di Confagricoltura Emilia- Romagna, con l'occasione, evidenzia poi il peso della burocrazia sull'impresa e l'impennata dei costi di produzione: "In un solo anno il prezzo dei prodotti fitosanitari è salito del +10% e quello dei ricambi e attrezzature per trattori e macchine agricole, che talora risultano introvabili, anche del +20-30%".

Nel decennio il costo di produzione del Lambrusco, segnala ad esempio l'associazione, è cresciuto del 30%. "Bisogna garantire- dichiara Pelliciari-  un prezzo al viticoltore non inferiore ai costi produttivi per salvaguardare il comparto". Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia- Romagna, lancia dunque un appello: "Confidiamo in una svolta che porti all'aggregazione delle cantine sociali o cooperative, con l'obiettivo di rafforzare la competitività del sistema vitivinicolo oggi troppo frammentato. Il mondo del vino sta vivendo una crisi mai vista prima: da un lato la contrazione dei consumi, dall'altro il prezzo dell'uva di gran lunga al di sotto dei costi di produzione".