Bologna, 30 giugno 2021 - E' in aumento, in Emilia-Romagna, la variante Delta. A Bologna colpisce il 25% dei positivi al Covid. A fare il punto, oggi, dall'ospedale Maggiore, l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, e il direttore generale dell'Ausl di Bologna, Paolo Bordon. La variante Delta dà sintomi blandi, simili al raffreddore: "di più a carico dell'apparto respiratorio superiore come mal di gola, naso che cola e mal di testa e raramente anosmia. Ma non si sa se in termini di ospedalizzazione comporti un rischio maggiore", aveva detto il direttore della Prevenzione Gianni Rezza in conferenza stampa al ministero della Salute.
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Il sequenziamento dei casi positivi
"La variante Delta è, in Emilia-Romagna, come da altre parti, in aumento - conferma Donini -, abbiamo deciso, già da giorni, di sequenziare tutti i casi positivi, perché sono pochi rispetto alle ondate precedenti. Ora vedremo i risultati di questa valutazione. Siamo sempre vigili, anche nei periodi in cui sembra che la pandemia abbia meno intensità e recrudescenza". L'assessore poi aggiunge: "I nostri microbiologi continuano a sostenere che la variante delta sia più diffusiva, ma non abbiamo ancora gli elementi per ritenere che sia anche più cruenta. Speriamo che non lo sia".
L'incidenza della variante Delta a Bologna
A Bologna – riferisce Bordon - alcuni casi "sono già stati sequenziati e tracciati e si stima che un 25% di quelli attualmente positivi possa essere di variante Delta. Per fortuna i casi sono molto limitati, spesso siamo sotto la decina giornalieri. Ma è sicuramente presente". Cresce, dunque, la preoccupazione anche nel nostro territorio. “Dobbiamo cercare di limitarne la diffusione – avverte Bordon -, quindi l'attività di tracciamento resta fondamentale. Tutti i tamponi positivi vengono inoltrati ai laboratori specializzati per il sequenziamento. Ma, soprattutto, l'arma che abbiamo sono i vaccini. Dove è molto diffusa è dimostrato che, in particolare con la garanzia delle seconde dosi, si riesce a limitare di oltre il 95% il rischio dell'ospedalizzazione. Sono dati che ci rincuorano".
L'appello al buon senso dei cittadini
Bordon richiama poi i cittadini al buonsenso nell'utilizzo della mascherina, ora che l'obbligo di indossarla all'aperto è cessato. "All'aperto si può fare a meno di usare la mascherina, ma è il buon senso che ci deve guidare – ricorda -: se siamo in un luogo molto frequentato e con contatti ravvicinati, è opportuno usarla".
La proposta di Donini: stop alla Dad per i vaccinati
Stop alla didattica a distanza per gli studenti che si sono già vaccinati, nel caso in cui si verifichi un focolaio a scuola o che la propria regione entri in zona rossa . La proposta è di Raffaele Donini, assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna che ribadisce la necessità di "vaccinare la popolazione scolastica dai 12 ai 19 anni" entro l'estate, in modo da "completare il ciclo prima dell'inizio della scuola”. Un'idea che Donini vuole “sottoporre alle autorità competenti”. “Già oggi abbiamo il personale vaccinato oltre l'80% - ricorda -, avendo anche la possibilità di vaccinare i ragazzi, potremmo iniziare la scuola a settembre in maniera sicura".