REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Vaccino studenti e Dad in Emilia Romagna, Donini: "Le decisioni spettano alla scuola"

L'assessore risponde ai genitori imbufaliti per ciò che aveva detto giorni fa, circa la possibilità per i vaccinati di fare lezioni sempre in presenza, anche in caso di focolai. I comitati inviano una diffida: "E' discriminatorio"

"Non dad per gli studenti vaccinati": polemica contro Donini

"Non dad per gli studenti vaccinati": polemica contro Donini

Bologna, 3 luglio 2021 - Nessun provvedimento sarà preso dalla Regione Emilia-Romagna sugli alunni vaccinati e la didattica in presenza o a distanza. Lo specifica l'assessore regionale alle Politiche per la Salute Raffaele Donini, dopo che nei giorni scorsi aveva detto di ritenere giusto "per la popolazione vaccinata, che possa sottrarsi a qualunque provvedimento di quarantena e di didattica a distanza, qualsiasi scenario epidemiologico dovessimo avere in autunno".

L'ultimo bollettino Covid dell'Emilia Romagna

"Non dad per gli studenti vaccinati": polemica contro Donini
"Non dad per gli studenti vaccinati": polemica contro Donini

"Stiamo lavorando a un obiettivo prioritario: completare la campagna vaccinale per raggiungere quella protezione di comunità che possa tutelare la salute delle persone e dell’intera comunità regionale, soprattutto dei più fragili - ha detto Donini -. Un altro obiettivo fondamentale per noi è la vaccinazione del target scolastico, rispetto al quale abbiamo già vaccinato oltre l'80% del personale docente e non docente. Ora riteniamo prioritaria la vaccinazione degli studenti 12-19enni, proprio per garantire una maggiore sicurezza al mondo scolastico".

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"E’ proprio a quei genitori che temono misure discriminatorie in vista del prossimo anno scolastico che mi rivolgo per riaffermare alcuni punti fermi - puntualizza l'assessore -. Il primo è che mai, io personalmente e come Regione Emilia-Romagna, abbiamo cercato di favorire la Didattica a distanza se non nell’ambito di misure volte e prevenire o ridurre il contagio: per noi la scuola sono le lezioni in presenza e per questo lavoriamo. In secondo luogo, i provvedimenti per la scuola li decidono le autorità scolastiche e il mondo della scuola stesso, non ci sono quindi misure sulla scuola decise dalla Regione o in preparazione. Ultimo punto, ho detto, e ribadisco, che fra le priorità, in Emilia-Romagna, coerentemente con la campagna nazionale, c’è la vaccinazione dei giovani 12-19 anni, proprio in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico a settembre. Nell'ambito della discussione dei prossimi protocolli di sicurezza sanitaria per la riapertura delle scuole penso che , in caso vi fossero altri focolai nelle scuole, sia giusto considerare e valutare  da parte delle autorità sanitarie nazionali anche la condizione della copertura vaccinale, proprio per garantire il massimo possibile le lezioni in presenza".

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"Niente Dad per chi si vaccina": comitati contro la Regione

Il cosiddetto 'green pass' dell'Emilia-Romagna per gli studenti, cioè la possibilità per i vaccinati di evitare la dad durante il prossimo anno scolastico in caso di focolai Covid, fa arrabbiare i comitati della scuola. I genitori no- Dad della Rete Nazionale Scuola hanno infatti inviato una formale diffida in Regione parlando di una possibile "discriminazione" nei confronti degli studenti non vaccinati. A Donini, che ha avanzato l'ipotesi nei giorni scorsi, viene chiesta "l'immediata pubblica ritrattazione di ogni dichiarazione allarmistica ed illegittima che discrimini gli studenti vaccinati da quelli non vaccinati e la diffidano dal disporre qualsiasi forma di misura illegittimamente restrittiva che preveda solo per i primi didattica in presenza ed eliminazione della quarantena".

Secondo la rappresentante regionale della rete SiP Stefania Montebelli, l'affermazione di Donini "viola i principi della Costituzione ed i diritti dei minori, rischiando di legittimare in Emilia-Romagna un'arbitraria discriminazione fra studenti vaccinati per i quali la scuola resterebbe aperta e in presenza, e non vaccinati per i quali la scuola sarebbe chiusa".

I comitati sottolineano infatti come "nessuna evidenza scientifica dimostra che sia necessario imporre o raccomandare la vaccinazione anti-Covid ai minori. I decessi nella fascia di età 0-19 anni da marzo 2020 al 28 aprile 2021 sono stati 24 su 130.000, quasi tutti con comorbidità. La vaccinazione, dunque, non andrebbe a proteggere questa fascia di età, in quanto già non colpita dal virus, né dalle sue varianti".