Bologna, 8 marzo 2022 - L’Emilia-Romagna è pronta a garantire l’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina in piena sicurezza, anche da un punto di vista sanitario. Chi arriverà in questi giorni, infatti, sarà sottoposto ai controlli e agli screening di routine previsti dalla normativa nazionale e dai piani di prevenzione regionali. È una nota del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna a fornire alle aziende sanitarie locali maggiori dettagli in merito.
Durante la fase di presa in carico regionale, dunque, si dovrà garantire la valutazione dello stato di salute dei profughi, con particolare attenzione alle persone che presentino sintomi che possano suggerire la presenza di malattie. Anche le persone asintomatiche saranno sottoposte a screening che escludano la positività alla tubercolosi, indipendentemente dallo stato vaccinale.
In questo modo sarà possibile attivare immediatamente le profilassi necessarie. Il Servizio sanitario regionale si farà inoltre carico di somministrare le vaccinazioni in tutti i casi previsti.
“La necessità di accogliere persone che stanno fuggendo da un teatro di guerra - spiega l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini - sarà accompagnata dall’impegno a garantire la sicurezza, da un punto di vista sanitario, di questi arrivi. Abbiamo predisposto gli screening previsti di routine, che si accompagnano a quelli necessari a prevenire la diffusione del Sars-Cov-2. A questa azione affiancheremo l’impegno a vaccinare non solo i minori che frequenteranno le scuole, ma tutti coloro che desidereranno sottoporsi ai vaccini”.
Le vaccinazioni di routine
Nel caso di persone non vaccinate, per i minori si prevede una serie di vaccinazioni per prevenire malattie a rischio epidemico (anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella). Queste vaccinazioni sono indispensabili per la frequenza scolastica soprattutto nella fascia di età tra 0 e 5 anni.
Nel caso di maggiorenni non vaccinati, invece, le vaccinazioni saranno raccomandate, anche se non obbligatorie. Sono quelle contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo, parotite, rosolia (eccetto donne in gravidanza) e varicella, oltre che quella contro l’epatite B in caso di screening negativo.
Per i vaccinati, sarà previsto il completamento dei cicli già iniziati con i richiami se e quando necessari.
Screening per infezione da Covid
Per ciò che riguarda invece l’emergenza legata alla pandemia Covid, non ci sono novità rispetto ai protocolli già attivati. Le persone in arrivo prese in carico dai dipartimenti di sanità pubblica verranno sottoposte a tamponi antigenici o molecolari, indipendentemente dallo stato vaccinale, secondo i protocolli vigenti. Naturalmente, a tutti sarà raccomandato il completamento o l’avvio del ciclo vaccinale come previsto dai protocolli nazionali.
Invasione dell'Ucraina, unanime la condanna dell'Emilia-Romagna
E' unanime la condanna dell'Emilia-Romagna per l'invasione russa in Ucraina e la solidarietà nei confronti del popolo in fuga dal Paese sotto assedio. In Regione è stata firmata e votata oggi una risoluzione da parte di tutte le forze politiche in Assemblea legislativa. Anche se non mancano i distinguo. Silvia Zamboni dei Verdi ha depositato anche una sua risoluzione, nella quale chiede l'impegno della Regione per l'accoglienza dei profughi, contro il nucleare, a favore delle energie rinnovabili e a sostegno della petizione dei premi Nobel per il taglio del 2% delle spese militari per cinque anni. Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia, chiede invece di "cambiare il paradigma dell'accoglienza. Bisogna immaginare un registro delle famiglie che accolgono in modo diffuso sul territorio, sperando che per loro ci possa essere un sostegno". Per Matteo Rancan, capogrupppo della Lega, "sarebbe giusto che la Regione stanziasse fondi per tutti quei Comuni che accolgono i profughi". Inoltre, tra sanzioni e contro-sanzioni russe ci saranno "gravi conseguenze sul nostro territorio. Per questo dobbiamo lavorare per sostenere famiglie e imprese, servono azioni concrete e sostegni economici". In aula, durante il dibattito, non mancano le critiche all'Europa. "Ancora una volta la Ue esce unita solo apparentemente - attacca Michele Barcaiuolo di Fratelli d'Italia - l'Italia deve far pesare i nostri interessi nazionali".
Secondo Igor Taruffi, capogruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa, "le sanzioni economiche sono l'unica scelta che abbiamo, visto che l'altra è quella di un intervento militare che però significa la terza guerra mondiale. Dobbiamo sapere che le sanzioni dureranno a lungo e avranno un costo molto alto per tutti noi". Per la capogruppo Pd, Marcella Zappaterra, l'Europa invece, "di solito titubante, ha preso una posizione netta dimostrando che il rapporto tra Ue e Usa è molto forte. Noi siamo al fianco dei profughi ucraini e rifiutiamo la guerra come strumento di risoluzioni delle controversie tra i popoli. Non siamo in guerra contro la Russia, ma non siamo neutrali: siamo al fianco dell'Ucraina, se la aiutiamo a resistere aiutiamo il negoziato". Netta Giulia Pigoni, esponente di Azione e della lista Bonaccini. "Noi siamo dalla parte dell'America, dell'Ue e della Nato e al popolo ucraino servono anche armi per difendersi- afferma- e sono necessarie sanzioni durissime verso la Russia". Secondo Silvia Piccinini, consigliera M5s, "dobbiamo pensare agli errori del passato per non ricommetterli. Stiamo pagando il costo di una mancata politica energetica, abbiamo mancato di fare investimenti sulle energie rinnovabili per fare a meno del gas russo da cui dipendiamo".