Terremoto dell'Emilia, dalla Regione altri 31 milioni per la ricostruzione

L'ente di viale Aldo Moro stanzia altri fondi per compensare il rincaro dei materiali

L'ordinanza è stata firmata dal presidente Stefano Bonaccini

L'ordinanza è stata firmata dal presidente Stefano Bonaccini

Bologna, 9 novembre - La piaga del caro bollette rischia di aver effetti anche sulla ricostruzione post-sisma in regione. L'Emilia-Romagna dà fondo ancora una volta alle sue casse per compensare il rincaro delle materie prime e consentire così ai cantieri di ricostruzione pubblica post-sisma di essere completati.

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Rivitalizzazione dei centri storici

In tutto la Regione mette sul piatto altri 31 milioni di euro, che serviranno anche per proseguire con il piano di rivitalizzazione dei centri storici. Inoltre, è estesa la richiesta di contributi per il 'caro materiali' a supporto dei cantieri rimasti della ricostruzione privata. I provvedimenti sono contenuti in quattro ordinanze firmate dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, commissario delegato per la Ricostruzione in Emilia.

Dieci milioni per le opere pubbliche

Nel dettaglio, 10 milioni di euro sono destinati ad assorbire gli incrementi di costi delle opere pubbliche prossime all'inizio dei lavori, con bandi di gara pubblicati o da pubblicare entro il 31 dicembre 2022. Così si permetterà l'avvio di oltre 50 procedure di appalto entro il 2022: gli interventi sono localizzati nei 15 Comuni rimasti nel cratere. Sempre per gli edifici pubblici danneggiati, vengono invece stanziati 12 milioni per le manutenzioni dei dispositivi propedeutici alla realizzazione dei lavori e quattro milioni per le opere di allestimento finale. Infine cinque milioni (per un investimento complessivo di 48) sono stanziati per favorire l'insediamento e la permanenza di attività, esercizi commerciali, botteghe, studi professionali nei centri storici, come previsto dal piano di rivitalizzazione e ripopolamento.