Primo giorno di scuola oggi in Emilia Romagna: si riparte anche nelle zone alluvionate

Il governatore Bonaccini: “Risultato non scontato”. La conta dei danni negli istituti, le classi spostate, i lavori da saldare, inizialmente con le donazioni

Bologna, 15 settembre 2023 - La scuola in Emilia Romagna riparte oggi con la settimana corta (e le polemiche di conseguenza): stamattina, venerdì 15 settembre, la campanella suona per il ritorno in classe di oltre 500.000 studenti e studentesse, per 70.000 docenti e per oltre 16.000 Ata (qui il calendario, i ponti e le festività). Le lezioni - sottolinea la Regione - riprenderanno in maniera regolare su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini, comprese le zone alluvionate.

Vista la crescita dei casi, torna anche l’ombra del Covid, anche se al momento non si può parlare di emergenza.

La scuola in Emilia Romagna riparte il 15 settembre
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L'esercito degli studenti

Nello specifico a ritornare sui banchi sono 536.269 studenti (in calo dello 0,7%) di cui 21.912 con disabilità (in aumento del 4,4%) che entreranno in 24.845 classi (2.148 della materna, 8.538 delle elementari, 5.266 delle medie e 8.893 delle superiori). A Bologna il numero maggiore di classi (5.246), seguita da Modena (4.251) e Reggio Emilia (2.980).

Bonaccini: "Dopo l’alluvione, risultato non scontato"

La ripartenza regolare della scuola in Emilia-Romagna è "un risultato non scontato, vista l'enorme entità dei danni - sottolinea il presidente Stefano Bonaccini - dobbiamo dire grazie al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che lunedì prossimo ha deciso di aprire ufficialmente l'anno scolastico a Forlì, presente il ministro Valditara, scegliendo ancora una volta di essere vicino alle nostre comunità". La riapertura delle scuole domani è dunque frutto "di un impegno collettivo - continua Bonaccini - il diritto allo studio va garantito sempre, a maggior ragione nelle situazioni più tragiche ed emergenziali, come in Emilia-Romagna avvenne anche dopo il sisma. Quando i lavori saranno terminati, avremo scuole ancora migliori".

Scuola nelle zone alluvionate, la conta dei danni

A salutare la ripresa della scuola nei territori colpiti dalla calamità di maggio ci sarà proprio il presidente della Regione Stefano Bonaccini, insieme agli assessori e alla presidente dell'Assemblea legislativa, Emma Petitti. Vogliono testimoniare una "vicinanza non solo formale" al mondo della scuola, gravemente ferita dall'alluvione: si contano danni per circa 12 milioni di euro. L'alluvione ha devastato in particolare gli istituti di Solarolo, Castel Bolognese, Lugo, Faenza e Sant'Agata sul Santerno: alcune scuole sono state del tutto allagate, e solo in parte ripristinate. In altri 200 edifici, invece, l'acqua ha fatto saltare caldaie, impianti elettrici e idraulici, ma in questo caso "tutti sistemi sono stati ripristinati" in tempo, assicura la Regione. Anche le infiltrazioni sono state riparate "durante l'estate".

Le classi spostate

In alcuni casi è stato necessario spostare le classi in altri plessi: a Castel Bolognese i bimbi della materna sono stati ospitati nella vicina scuola elementare; a Sant'Agata sul Santerno una parte dei bimbi del nido andranno a Fusignano; a Solarolo il nido trova spazio in parte alla materna paritaria e in parte in quella statale. A Lugo invece un centro sociale ospita la scuola dell'infanzia e sempre a Sant'Agata la materna ha trovato casa nel teatrino di Villa San Martino.

I lavori da saldare, i fondi statali e le donazioni

I Comuni alluvionati, continua la Regione Emilia-Romagna, sono spesso intervenuti con lavori di somma urgenza per garantire in tempo la riapertura delle scuole. Lavori che ora "vanno saldati - si sottolinea da viale Aldo Moro - in attesa dei fondi statali, la Regione ricorrerà alle donazioni raccolte" per far ripartire il sistema scolastico e pagare le imprese. Molti Comuni, peraltro, avevano già in calendario cantieri nelle scuole finanziati dal Pnrr. In questo caso "si è cercato di mantenere la programmazione dei lavori previsti, affiancandoli a quelli di ripristino".

Il progetto "adotta una scuola"

Ad oggi, però, "c'è ancora molto da fare - incalza l'assessora Paola Salomoni - per questo serve sostenere rapidamente i Comuni per dare il via ai lavori che ancora devono essere eseguiti". Salomoni loda poi il progetto 'Adotta una Scuola' avviato dall'Usr, grazie al quale sono arrivate molte donazioni per laboratori e aule. Il nuovo anno, dunque, è "da affrontare con ottimismo - afferma l'assessora - noi continueremo a monitorare la situazione per garantire che tutte le scuole alluvionate tornino alla normalità il prima possibile".