FEDERICA GIERI SAMOGGIA
Cronaca

Sciopero 11 ottobre in Emilia Romagna: sanità a rischio

Braccia incrociate venerdì secondo quanto annunciato dal sindacato Cub: coinvolto il personale del settore sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale. Saranno garantite le prestazioni riferite all’assistenza sanitaria d’urgenza

Un medico mentre prescrive una ricetta a un paziente (foto generica)

Un medico mentre prescrive una ricetta a un paziente (foto generica)

Bologna, 10 ottobre 2024 - Venerdì 11 ottobre, il sindacato Cub ha proclamato uno sciopero nazionale per tutto il personale del settore sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale. Braccia incrociate anche in Emilia Romagna. Nel rispetto del diritto di sciopero, nella giornata saranno garantite, secondo le disposizioni normative vigenti, le prestazioni riferite all’assistenza sanitaria d’urgenza, comprese le prestazioni specialistiche, diagnostiche e di laboratorio, di supporto all’espletamento dell’attività di emergenza-urgenza. "I governi di tutto il mondo subiscono le pressioni delle multinazionali del farmaco, interessate ad imporre un modello di prevenzione basato sull’abuso di prassi farmacologiche e vaccinali, con le quali realizzare forti guadagni, togliendo anche ai singoli stati la possibilità di fare scelte indipendenti", si legge nella nota del Cub. "Queste politiche incidono pesantemente sia sull’accesso ai servizi e sul diritto alle cure sia sulle condizioni delle lavoratrici e lavoratori del settore. Carenze di personale, carichi di lavoro insostenibili, bassi salari, turni pesanti, differenze salariali fra lavoratrici e lavoratori con pari qualifica ma inquadrati in una molteplicità di contratti diversi, rendono sempre più difficile il lavoro nel settore sanitario e socio sanitario assistenziale: una condizione che si ripercuote anche sulla qualità delle cure".