Attraverso le ordinanze emanate dal commissario straordinario alla ricostruzione nominato dal governo Meloni, il generale Francesco Paolo Figliuolo, sono stati disposti appositi ristori per i danni causati da fango e frane ai privati.
Per i beni immobili vengono ammesse a rimborso tutte le spese sostenute e periziate, ad esempio il rifacimento di impianti o opere edili/murarie: in questo caso il rimborso è del 100%.
Per i beni mobili, invece, come elettrodomestici o mobilio, è stato disposto un massimale di 6mila euro a famiglia: fino a 3.200 euro per la cucina e fino a 700 euro per gli altri vani.
Dai 6mila euro, vanno però tolti gli eventuali soldi ricevuti sottoforma di Cis per i medesimi beni, che non possono essere rimborsati due volte.
Ad esempio, se con il Cis si sono ottenuti soldi per l'acquisto di un nuovo frigorifero, questo bene non può essere presentato a rimborso una seconda volta. L'importo massimo dei 6mila euro è stato politicamente molto dibattuto e ritenuto da centinaia di alluvionati insufficiente: il fango ha spesso costretto a buttare via interi arredamenti dalle abitazioni colpite. Il centrosinistra, a più livelli, aveva chiesto di portare il contributo a 30mila euro.