Bologna, 21 ottobre 2024 - Il corpo umano è composto al 60% di acqua, ma per la città di Bologna questa percentuale non basta. L’acqua si calpesta, lo si è sempre fatto, ma non si vedeva. Quasi mai, se non nella cartolina gentrificata del turismo mordi e fuggi. Finestrelle, canali tombati, chiuse, opifici, condomini che paiono piantati nella roccia medievale e invece galleggiano sui torrenti: la terza alluvione che squassa l’Emilia-Romagna dopo l’infernale maggio 2023 e il settembre 2024 si rivela in una notte di fine ottobre con un rigurgito oscuro. E l’acqua, questa volta, si vede eccome. Riemerge dalla storia e si trasforma in fango in una mattina beffarda di sole.
CronacaIn 6 ore la pioggia di 2 mesi a Bologna: esonda il fiume sotterraneo