Per l’inondazione dell’area del Borgo di Faenza, lato via Cimatti, il responsabile immediato ha un nome: torrente Marzeno, che pur ripulito, è uscito dall’argine alla curva del Tiro a Segno ed è la terza volta in 16 mesi. Mentre responsabile di fondo (di questa come degli altri disastri) è l’immane quantità di acqua (peraltro prevista) caduta in 48 ore nell’area appenninica fra Modigliana e Casola Valsenio, oltre duecento millimetri con punte fino a 300 millimetri.
Il Lamone, invece, in questa zona ha fortunatamente retto, per poi comunque esondare più a nord: vicino a Traversara appunto. Dunque il Marzeno ha allagato la zona di via Cimatti, dove vivono 700 persone e ha portato via tutto. A nulla è valso il muro che il Comune aveva costruito in fretta e furia sotto al ponte della circonvallazione e un terrapieno alto tre metri per salvare il quartiere. Molti cittadini hanno lasciato le proprie case nel pomeriggio e durante la notte per andare nel palazzetto ed è rimasto solo chi vive ai piani più alti.
Passando all'Appennino faentino poi c'è la devastazione di Marzeno: qui si sono sfogate le acque arrivate da Modigliana, e con loro gli alberi sradicati e il contenuto delle case degli abitanti della montagna, ammucchiatisi sotto il ponte che attraversa il torrente, diventato una colossale diga di fango, legna e plastica (video).