Bologna, 23 giugno 2023 – Il nome del Commissario alla ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna ancora non c’è. L’unica cosa che pare ormai (quasi) certo è che non sarà quello di Stefano Bonaccini, nonostante il pressing del Pd. Dopo le roventi polemiche con il vice-ministro Galeazzo Bignami che, di fatto, aveva accusato la Regione di lentezze, la vicepresidente Irene Priolo torna a battere cassa con il Governo (video), elencando gli interventi “di somma urgenza” che aumentano di giorno in giorno: il conto è salato, 1,9 miliardi euro. E specifica che tutte le integrazioni chieste sono state elaborate.
“Servono subito 1,9 miliardi di euro”
Per fare fronte alle opere urgenti “il fabbisogno passa da 1,870 a 1,933 miliardi, anche perché passano le settimane e gli interventi continuano ad andare avanti”, spiega Priolo in un incontro in regione. “Sta partendo la lettera da parte del presidente, Stefano Bonaccini, al capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, all'interno della quale specifica quanto ci è stato chiesto da Curcio venerdì scorso - dice Priolo - noi giovedì avevamo presentato la stima complessiva del danneggiamento sia delle opere urgenti sia per la ricostruzione, sia per il danneggiamento per i privati e per le imprese. Ci è stato chiesto il giorno dopo di diversificare l'elenco che avevamo nella sua completezza e oggi siamo già pronti a spedirlo”.
Nel dettaglio, “521 milioni di interventi sono quelli già attualmente in corso, tutti in debito fuori bilancio perché complessivamente finora dal Governo abbiamo ricevuto in cash solo 30 milioni”. Per Priolo servono "312 milioni per gli interventi da attivare nel corso del 2023 e da poter rendicontare entro l'anno e quelli da rendicontare entro maggio 2024 sono altri 262 milioni. Noi abbiamo bisogno di altri 835 milioni per arrivare all'ammontare di 1,9 miliardi", ha precisato Priolo. "Noi continuiamo a sperare che venga fatto un decreto che possa avere un finanziamento pluriennale, che abbracci il 2023 e il 2024, e a questo punto si possono far partire i cantieri”. Anche il sindaco di Bologna lancia l’allarme: “Servono fondi governativi, da soli non ce la facciamo. I Comuni piccoli e medi coinvolti nell'alluvione rischiano il default”.
La specifica
Ecco come sono suddivisi gli 1,9 miliardi di euro necessari:
- totale opere ultimate: 16.149.905,60 euro
- lavori in corso: 507.006.385 euro
- ulteriori opere da avviare e rendicontare entro dicembre 2023: 312.512.160 euro
- interventi da attivare e rendicontare entro aprile 2024: 262.265.048,91 euro
- interventi da attivare nel 2024 e che saranno rendicontati oltre aprile 2024: 835.115.236, 66 euro
I risarcimenti: ancora zero per le imprese
“Per quanto riguarda i rimborsi a cittadini, abbiamo attivato il meccanismo per erogare i primi 5mila euro di contributi con l’anticipo di 3mila a luglio, che trovano copertura nei 200 milioni stanziati con il Dl 61 e che il Dipartimento trasferirà direttamente ai cittadini – spiega Priolo –. Ma siamo ancora a una cifra lontanissima dalla copertura dei danneggiamenti e temo per la disperazione di cittadini che non stanno vedendo un segnale per il loro futuro. Invece, sul fronte delle imprese, al momento non c’è neanche lo stanziamento per i primi ristori e anche in questo caso, ancorché anomalo, lunedì presenteremo una proposta sui criteri per poter attribuire almeno i primi 20mila euro. Il Governo nel Dl 61 ha deciso di finanziare situazioni collaterali, come la cassa integrazione o la dilazione dei termini di pagamento ma non c’è nulla per i danneggiamenti”.