ANGELA CARUSONE
Cronaca

Riciclo dei rifiuti, i Comuni più virtuosi in Emilia Romagna: classifica e dati

In regione sono 24 le amministrazioni comunali tra i 5mila e 15mila abitanti che riciclano di più. È quanto emerge dalla XXXI edizione di Comuni Ricicloni di Legambiente

Comuni Ricicloni di Legambiente è il dossier che fotografa e premia dal 1994 i territori coi migliori sistemi di gestione dei rifiuti urbani

Comuni Ricicloni di Legambiente è il dossier che fotografa e premia dal 1994 i territori coi migliori sistemi di gestione dei rifiuti urbani

Bologna, 6 luglio 2024 – In Emilia Romagna sono 24 i Comuni tra i 5mila e 15mila abitanti che riciclano di più. È quanto emerge dalla XXXI edizione di Comuni Ricicloni di Legambiente, dossier che fotografa e premia dal 1994 i territori coi migliori sistemi di gestione dei rifiuti urbani.

I dati nazionali

Una fotografia dettagliata da nord a sud, che conferma come l’Italia sia sempre più ‘Rifiuti Free’: sono 698 (+11% rispetto alla scorsa edizione) i comuni virtuosi. Il Nord si conferma campione con 434 comuni ma è inarrestabile la rimonta del Sud (231 comuni, +23,8% rispetto alla scorsa edizione). Fermo il Centro con 33 comuni. La presentazione del documento è avvenuta nel corso di EcoForum 2024 presso l’Hotel Quirinale a Roma.

Emilia Romagna: quali sono i Comuni virtuosi

Analizzando i dati, in tutta la regione è in provincia di Modena che è stato registrato il dato più alto di migliore sistema di riciclo.

Nei comuni sotto i 5mila abitanti la classifica in base alla produzione pro-capite di rifiuto secco residuo vede sul podio: Civitella di Romagna, Mordano, San Possidonio, Camposano, Bastiglia, Guiglia e Dovadola.

Nei comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti, la classifica sempre in base alla produzione pro-capite di rifiuto secco residuo quest’anno premia San Prospero, Bomporto, Novi di Modena, Medolla, Forlimpopoli, San Felice sul Panaro, Concordia sulla Secchia, Cavezzo, Monte San Pietro, Anzola dell’Emilia, Marano sul Panaro e Ravarino. 

Nei comuni oltre i 15mila abitanti i territori più ricicloni sono stati Nonantola, Mirandola, Soliera e Carpi.

I consorzi ‘Rifiuti Free’

Nella sezione “Cento di questi consorzi” 2024 c’è anche l’Emilia Romagna. Come riporta Legambiente in Italia sono 10.309.187 i cittadini il cui servizio di gestione dei rifiuti urbani è organizzato a livello consortile e a norma di legge, avendo raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata. A riprova di un modello funzionale ed efficiente, nelle classifiche sono ben 13 i consorzi Rifiuti Free che hanno contenuto la produzione dei rifiuti avviati a smaltimento entro i 75 kg/ab/anno. Tra questi uno in Emilia-Romagna: Aimag.

In 31 anni di Comuni Ricicloni – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente – abbiamo premiato le amministrazioni virtuose e costruito percorsi di partecipazione, condivisione e confronto tra soggetti interessati per implementare la differenziata e il riciclo dei rifiuti urbani. I nuovi dati ci riconfermano come sia indispensabile puntare sulle grandi città, dove stentano a diffondersi sistemi di raccolta (come il porta a porta) che tengono insieme qualità e prevenzione dei rifiuti avviati a smaltimento. E rafforzare l’organizzazione a livello consortile per un’adeguata e capillare rete impiantistica per il riciclo e il trattamento dei rifiuti. I comuni rifiuti free hanno un ruolo importante, così come le amministrazioni comunali che ancora devono lavorare per raggiungere questi obiettivi, ma è necessario che tutti gli attori della filiera facciano la propria parte. Oltre un buon sistema di raccolta e una forte riduzione del secco residuo, infatti, occorre accelerare il raggiungimento degli obiettivi più generali di consolidamento, nei territori, dei principi cardine della gerarchia della gestione dei rifiuti (4R), di sviluppo di filiere e settori strategici nel panorama nazionale (dal tessile alle materie prime critiche, dai rifiuti speciali ai Raee fino allo spreco alimentare); e accompagnare la realizzazione degli impianti necessari alla rivoluzione circolare del Paese, guidando i territori nella scelta e realizzazione di nuovi impianti e nella riqualificazione di quelli esistenti”.