Bologna, 24 febbraio 2023 – Ombrelli aperti durante il fine settimana. Ma le precipitazioni in arrivo non saranno "risolutive". A spiegarlo è Cinzia Alessandrini, responsabile osservatorio clima Arpae Emilia-Romagna: "Dopo le tante giornate soleggiate, è previsto durante il week-end un peggioramento meteorologico, con un aumento della nuvolosità e piovaschi - precisa l’esperta -. Per ora però si parla, comunque, di precipitazioni deboli. Non sono infatti previste intensità forti ma terremo sott’occhio la situazione, per monitorare anche i prossimi scenari. Ci sarà un calo termico marcato e le piogge potrebbero tramutarsi in neve anche in bassa quota, soprattutto nella parte centro orientale, e chiaramente sui rilievi: questo potrebbe essere un grande vantaggio per le risorse idriche. E la giornata di domenica, inoltre, sarà caratterizzata da venti in aumento".
Un cambio di passo, insomma, rispetto alle belle giornate di sole a cui siamo stati abituati nelle ultime settimane. Ma il nemico “siccità” è ben lontano dall’essere sconfitto. "La parte orientale della regione, a livello di precipitazioni, è appena sotto la norma. E la situazione per ora non è preoccupante - aggiunge -. Nella parte dei rilievi di Bologna, Modena e Reggio, Parma e Piacenza, oltre alla pianura, la situazione è invece più critica, con piogge anche al di sotto del 25esimo percentile".
Non solo. Il fenomeno continua infatti a essere monitorato a 360 gradi: "Abbiamo un indicatore molto utile, cioè il bilancio idro climatico, che ci consente di fare una ‘fotografia’ di quella che è la situazione di siccità agricola. E di quanta acqua c’è nei terreni per sostenere l’agricoltura". Il risultato? "In tutta la regione questo indicatore è sotto il 25esimo percentile: significa che le piogge non stanno riuscendo a supportare le esigenze che dovrebbero. Non siamo ancora in una situazione grave, ma è un dato importante e da non sottovalutare: situazione analoga per quanto riguarda i livelli dei fiumi, dove in regione abbiamo dei valori che stanno esaurendosi rapidamente in tutti i corsi d’acqua - conclude Alessandrini -. Le precipitazioni in arrivo non potranno dunque ancora risolvere la situazione. E quindi ben vengano le strategie di agricoltori come invasi, colture meno idro esigenti, o irrigazioni più efficaci e meno dispersive: tutto questo può giovare".