Piacenza, 10 febbraio 2022 - Terremoto in provincia di Piacenza: i carabinieri di Piacenza hanno eseguito misure cautelari nei confronti di 37 indagati, tra cui imprenditori edili, sindaci e funzionari tecnici degli enti locali dell'Alta Val Trebbia e del capoluogo.
Sono contestati i reati di associazione a delinquere, concussione, corruzione, abuso d'ufficio, traffico di influenze illecite, turbata libertà degli incanti e della libertà del procedimento di scelta del contraente, frode nelle pubbliche forniture, falso materiale e ideologico commesso dal pubblico ufficiale, truffa e voto di scambio.
La misura prevede anche quattro custodie in carcere, sette ai domiciliari, un divieto di dimora.
Perquisizioni e chi sono gli arrestati
I carabinieri hanno effettuato perquisizioni e stanno eseguendo accertamenti all'interno del palazzo sede della Provincia di Piacenza e nella sede dell'Unione Montana dei Comuni della Valtrebbia e della Valluretta. Le perquisizioni degli investigatori sarebbero in corso anche nei comuni di Bobbio, Coli, Cerignale, Corte Brugnatella, Travo, Ottone, Zerba e Ferriere, ovvero i comuni piacentini coinvolti nell'inchiesta.
Il Gip di Piacenza ha disposto il carcere per quattro persone, secondo quanto riportato dall'Agenzia di stampa Ansa: l'imprenditore edile Nunzio Susino, considerato al vertice di un'associazione a delinquere composta da otto persone, Maurizio Ridella, anche lui imprenditore e poi due sindaci: di Cerignale, Massimo Castelli, responsabile nazionale piccoli Comuni Anci e il primo cittadino Corte Brugnatella, Mauro Guarnieri.
I domiciliari sono stati decisi, invece, per il sindaco di Bobbio Massimo Pasquali, l'imprenditore Filippo Giardini, il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Ferriere, Carlo Labati, i collaboratori dell'Unione dei Comuni Val Trebbia e Luretta Roberto Raffo, Matteo Guerci, l'ex responsabile ufficio tecnico del Comune di Bobbio Claudio Tirelli, il direttore del servizio Edilizia della Provincia di Piacenza Stefano Pozzoli. Per il vicesindaco di Zerba, Claudia Borré, divieto di dimora nel Comune.
C'è anche il deputato di Fratelli d'Italia Tommaso Foti tra gli indagati nell'inchiesta: risponde a piede libero di corruzione e di traffico di influenze illecite. Tra l'altro l'imprenditore Nunzio Susino, per l'accusa, gli avrebbe consegnato 3.000 euro "al fine di ottenere il compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio" da parte dell'assessore all'Urbanistica del Comune di Piacenza, Erika Opizzi, anche lei di FdI e anche lei indagata "per agevolare la stipula, a condizioni favorevoli per il privato", della convenzione per la gestione di un parcheggio.
I fatti vanno dal 2018 a tutt'oggi.
La misura emessa dal Gip riguarda le province di Piacenza, Alessandria, Lodi e Pavia da parte di circa 300 carabinieri del comando provinciale di Piacenza.
Sono previsti anche due commissariamenti giudiziari d'azienda e una misura interdittiva del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione nei confronti di una società.
L'inchiesta
"Da un lato un gruppo di imprenditori edili locali che, almeno dal 2018, "dominava" sugli appalti pubblici nella Val Trebbia in provincia di Piacenza e agiva "al solo scopo di lucro e per arricchimento personale". Dall'altro sindaci "di tutti gli schieramenti politici" e funzionari degli uffici tecnici dei Comuni "asserviti" al "sistema" per avere ogni sorta di tornaconto, compreso in un caso accertato di tipo elettorale. Così Grazia Pradella, capo della Procura piacentina, delinea i contorni dell'operazione svolta oggi dai Carabinieri.
Non solo mazzette in contanti, ma anche lavori di manutenzione per le case proprie o dei parenti. Sarebbero questi, secondo le accuse della procura piacentina, le monete di scambio con il quale l'imprenditore a capo del sodalizio emerso dall'inchiesta sulla corruzione in Alta Val Trebbia, che sindaci e funzionari comunali ottenevano in cambio della garanzia di ottenere gli appalti pubblici.
Negli atti che hanno portato all'emissione delle misure cautelari, si parla, ad esempio, della tinteggiatura delle pareti dell'appartamento della zia all'intera ristrutturazione di un'abitazione, senza dimenticare, ovviamente, la ricezione di denaro contante.
Terremoto politico
Peserà anche sulle elezioni amministrative della prossima primavera l'inchiesta sulla corruzione negli appalti pubblici esplosa oggi a Piacenza. Tra i primi cittadini della val Trebbia arrestati, infatti, c'è anche quello di Cerignale Massimo Castelli, che veniva indicato come possibile candidato sindaco della coalizione di centrosinistra nel Comune capoluogo. Il terremoto giudiziario, del resto, ha scosso anche Comune e Provincia retti dalle Giunte di centrodestra presiedute entrambe da Patrizia Barbieri. "E' stato un pugno nello stomaco", ha fatto sapere.