
Facilitare agli agricoltori le attività di contenimento delle nutrie. A chiederlo, in un'interrogazione in Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, è Gianella (FdI): "Gli agricoltori denunciano l'eccessiva burocrazia che rendono inefficaci le attuali misure di abbattimento" Da qui l'atto ispettivo per chiedere alla giunta "se intenda modificare la normativa regionale vigente al fine di consentire l'utilizzo del calibro 22 per l'abbattimento delle nutrie, limitatamente a coloro che sono in possesso di tutte le qualifiche e le autorizzazioni necessarie e se ritenga opportuno eliminare l'obbligo di comunicazione preventiva per gli agricoltori che effettuino l'abbattimento delle nutrie sui propri terreni, prevedendo eventualmente solo una comunicazione successiva all'intervento".
Bologna, 1 aprile 2025 – Facilitare agli agricoltori le attività di contenimento delle nutrie. A chiederlo, in un'interrogazione in Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, è Fausto Gianella (FdI) che ricorda come "la proliferazione incontrollata delle nutrie sta causando gravi danni all'agricoltura, alle infrastrutture idrauliche e alla sicurezza del territorio, in particolare nelle aree rurali e lungo gli argini dei fiumi: gli agricoltori denunciano da tempo l'eccessiva burocrazia e le limitazioni imposte alle operazioni di contenimento di questa specie invasiva, rendendo inefficaci le attuali misure di abbattimento".
Non solo nurtrie: tutte le specie aliene che ci stanno invadendo
Da qui l'atto ispettivo per chiedere alla giunta "se intenda modificare la normativa regionale vigente al fine di consentire l'utilizzo del calibro 22 per l'abbattimento delle nutrie, limitatamente a coloro che sono in possesso di tutte le qualifiche e le autorizzazioni necessarie e se ritenga opportuno eliminare l'obbligo di comunicazione preventiva per gli agricoltori che effettuino l'abbattimento delle nutrie sui propri terreni, prevedendo eventualmente solo una comunicazione successiva all'intervento".
“Sparare alle nutrie, una missione quasi impossibile. Devi fare anche il numero verde”, aveva denunciato Luca Cinti, agricoltore, cacciatore e coadiutore. Il suo terreno a cavallo tra i comuni di Codigoro, Comacchio e Lagosanto. Là dove il Po di Volano fa una curva. “Questo è il paradiso delle nutrie, il loro covo”, aveva detto.
“Per prima cosa devi avere il porto d’armi – aveva spiegato l’agricoltore –. Poi devi anche conseguire la licenza di caccia. Ci vogliono mesi per studiare, per superare l’esame, tra l’altro c’è anche un costo da sostenere. Ma io mi chiedo, perché bisogna avere la licenza di caccia per sparare ad una nutria? Non è una specie cacciabile, è un animale invasivo". Ma non è tutto. “Il comune deve emanare un’ordinanza che autorizza la caccia alla nutria. Avvertire il capozona che comunicherà ai carabinieri che in campagna c’è una persona con il fucile che sta andando a sparare le nutrie”.
E quel numero verde? “Come ho detto, devi comunicare chi sei, la zona. Poi c’è una maschera, un modulo, devi compilare anche quello. Ci sono una serie di ’campi’, il tuo indirizzo email, il comune, la località. Devi riempire quei campi. Servono più documenti per una nutria che per un safari in Africa all’elefante”